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Mauro Monciatti, il diplomatico ucciso a Caracas: il mistero e l'appello della moglie a Sergio Mattarella

Andrea Tempestini
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Valentina Monciatti era la moglie di Mauro, funzionario del ministero degli Esteri trovato senza vita l'anno scorso a Caracas. Una morte avvenuta in circostanze misteriose e che risale al 4 giugno 2016. Da allora, nonostante l'indagine della procura di Roma, la famiglia non ha ottenuto risposte. E ora, Valentina, si sfoga con Il Tempo: "Un anno e quattro mesi di silenzio da parte dello Stato. Per questo - rivela - ho chiesto di essere ricevuta al Quirinale. Ho voluto presentare alcune domande e una richiesta di aiuto al presidente della Repubblica, così come si fa quando si è disperati. Vogliamo conoscere la verità, che al momento stiamo cercando da soli". Dunque, l'affondo ti Valentina contro chi indaga: "Nessuna parola dal pm. In tutto questo tempo non sono neppure stata sentita dagli inquirenti. Eppure io sono stata con mio marito in Venezuela per mesi. La mattina prima che lo uccidessero sono partita. Mauro, in merito al suo lavoro, mi ripeteva sempre: Qui è un disastro, è il caos. Non so dove mettere le mani. Nonostante questo nessuno mi ha ancora sentita". Già, il giallo è ancora irrisolto. Un giallo che ha come protagonista un alto funzionario del Consolato italiano a Caracas, il direttore amministrativo, ottero la terza carica più importante della sede diplomatica, preceduto soltanto dal console e dal vice-console. Mauro sapeva che quello era un posto molto complicato dal punto di vista della contabilità", sottolinea Valentina. La quale, poi, aggiunge particolari un poco inquietanti sulla morte del marito: un paio di occhiali da vista scomparsi e la posizione del corpo al momento del rinventimento da parte della polizia. Il punto è che la famiglia è convinta del fatto che Mauro non sia morto in seguito a un tentativo di furto nell'abitazione in cui viveva a Caracas, da cui non hanno portato via nulla: né soldi né oggetti di valore. Tranne, appunto, gli occhiali. "Un fatto molto strano - riprende la moglie -. Mauro era fortemente miope e non poteva farne a meno. Questo ci fa ipotizzare che forse è stato aggredito e che gli occhiali si sono rotti o sono stati portati via dall'assassino". E ancora, quel grosso livido sul suo volto, sopra il sopracciglio destro, incompatibile con quanto scritto nel referto dell'autopsia. Nel dettaglio, il corpo dell'uomo è stato trovato riverso sul lato sinistro: l'ematoma non sarebbe stato provocato dall'impatto col pavimento. E ancora, ad alimentare il giallo il fatto che il cadavere di Monciatti è ritornato dal Venezuela privo di organi: un elemento che ha complicato, e non poco, il lavoro dei medici legali italiani che hanno esegutio una seconda autopsia. Ultimo mistero, quello di sei chiavette Usb appartenute al funzionario e il cui contenuto sarebbe stato cancellato il 7 giugno 2016, tre giorni dopo la morte dell'uomo. Molti dubbi, altrettante ipotesi, parecchie domande senza risposta dietro a la tragedia che ha colpito Valentina e anche il nostro paese. E la moglie, disperata, ripete: "Stiamo cercando la verità da soli". Ed in questo contesto, come detto, ha incontrato Sergio Mattarella al Quirinale: "Ho chiesto verità e giustizia per mio marito, ma anche il richiamo alle responsabilità dei rappresentanti dello Stato presenti in quel momento a Caracas", conclude.

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