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Invasione di cimici asiatiche, Coldiretti: "A rischio i raccolti di frutta e verdura"

Benedetta Vitetta
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Una invasione biblica della ''cimice marmorata asiatica'' sta distruggendo i raccolti di frutta e verdura ma anche le grandi coltivazioni di soia e di mais nel Nord Italia. L'allarme arriva dalla Coldiretti ed è dovuto all'arrivo in Italia di un parassita cinese, favorito da un autunno particolarmente caldo con la moltiplicazione degli esemplari che non hanno per il momento antagonisti naturali. A causa dell'insetto, il comparto ortofrutticolo nazionale ha registrato nelle aziende colpite gravi perdite, in particolare, per quel che riguarda mele, pere e pesche. A peggiorare la situazione il fatto la cimice determina una notevole percentuale di frutti deformi (in alcuni casi superiore al 50%) con conseguente deprezzamento o non commerciabilità.  Per la Coldiretti, la diffusione della ''cimice marmorata asiatica'' è particolarmente pericolosa per l'agricoltura perché si tratta di un insetto particolarmente prolifico con il deposito delle uova almeno due volte l'anno con 300-400 esemplari a volta. "Un problema che rende molto difficile la lotta all'insetto" spiegano gli esperti della Coldiretti, "che da adulto è in grado di volare per lunghe distanze alla ricerca del cibo e sverna come adulto in edifici o in cassette e anfratti riparati per poi raggiungere in primavera le piante per alimentarsi, accoppiarsi e deporre le uova". Quest'anno la situazione è particolarmente drammatica soprattutto nel Nord Est, tra Friuli e Veneto, anche se non mancano riscontri in altre regioni, dalla Lombardia all'Emilia fino al Piemonte. Se le cimici provocano vere stragi delle coltivazioni, per l'uomo, oltre al fastidio provocato dagli sciami che si posano su porte, mura delle case e parabrezza delle auto, l'unico pericolo è il cattivo odore che gli insetti emanano se vengono schiacciati.

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