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Latina, avvocato sorprende i ladri in casa e ne uccide uno

Eliana Giusto
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Ennesima rapina in villa finita in tragedia, questa volta per uno dei malviventi e per i suoi due complici. Messi in fuga da una sparatoria avvenuta ieri in tarda serata in un' area residenziale di Latina, al civico 60 di via Palermo. Episodio che riaccende le luci dei riflettori sulla riforma della legittima difesa, ancora ferma in Parlamento. A sparare è stato il figlio del proprietario del villino di tre piani, un avvocato, che avrebbe sorpreso uno dei ladri dentro casa dopo che era scattato l'allarme e lo avrebbe affrontato impugnando una pistola, regolarmente detenuta. Secondo alcuni testimoni, l'uomo avrebbe esploso otto colpi di pistola proprio mentre i malviventi stavano scappando. Il corpo del ladro è stato rinvenuto in giardino e si tratterebbe - secondo le prime ipotesi della Squadra mobile, intervenuta sulla scena del crimine insieme ad una squadra della Volante e al 118 - di una rapina finita male. Dalle prime dichiarazioni rilasciate dall'avvocato, l'ipotesi è che l'uomo sia stato aggredito dai tre malviventi e che abbia sparato per difendersi, mentre i rapinatori, vista l'arma, si siano dati precipitosamente alla fuga. "Ho visto uno dei ladri infilare la mano in tasca e ho avuto paura, preso dal panico ho sparato molti colpi", ha raccontato ieri sera il professionista, che aveva con sé due caricatori da 13 munizioni.  Secondo una prima ricostruzione, l'uomo avrebbe sparato almeno sei colpi, mentre finora la polizia ha rinvenuto tre bossoli. Dai rilievi effettuati dalla Polizia scientifica, i colpi di pistola sarebbero stati esplosi a dieci metri di distanza, mentre l' uomo era di spalle e a provocarne la morte ne sarebbero bastati due. Queste le risultanze dell' esame realizzato dal medico legale, Tommaso Cipriani, giunto sul posto insieme al pm Simona Gentile, che ha ricostruito la dinamica dei fatti insieme agli agenti della Squadra mobile di Latina. E mentre si dovrà definire con più chiarezza la dinamica dell' omicidio (alla serata di ieri non era ancora nota la nazionalità degli aggressori), si riaccende la polemica politica sul testo di riforma della legittima difesa, che giace ancora in Parlamento nonostante i numerosi episodi di cronaca. «Questo pomeriggio, in via Palermo a Latina, un avvocato ha sorpreso tre ladri a casa del padre e, dopo essere stato aggredito, ha ucciso uno dei tre malviventi che erano nell' appartamento. La legittima difesa in casa propria va sempre garantita», hanno affermato la vicepresidente dei deputati della Lega, Barbara Saltamartini, e Francesco Zicchieri, coordinatore regionale di Noi con Salvini. «Se infatti lo Stato non garantisce la sicurezza ai cittadini è giusto che almeno tra le mura di casa propria ci si possa difendere. La zona di via Palermo a Latina», dicono ancora i rappresentanti del Carroccio, «è nota infatti per essere insicura di notte e anche di giorno. Non è accettabile che i cittadini siano ostaggio di criminali e delinquenti. Garantire l' incolumità dei propri cari è un diritto». di Beatrice Nencha

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