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Papa Francesco convoca il sinodo per l'Amazzonia: l'idea dell'esperimento per i preti sposati

Giovanni Ruggiero
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Papa Francesco ha convocato un'Assemblea speciale del sinodo dei vescovi per la regione Panamazzonica a ottobre 2019, riaccendendo le speranze di preti sposati e vedovi. L'annuncio all'ultimo Angelus ai più è passato quasi inosservato, anzi i più distratti hanno letto l'iniziativa papale come l'ennesima battaglia ambientalista mista a evangelizzazione delle tribù di indigeni, "spesso dimenticati e senza la prospettiva di un avvenire sereno - ha detto Bergoglio - anche a causa della crisi della foresta Amazzonica, polmone di capitale importanza per il nostro pianeta". Quel Sinodo però, riporta il Tempo, potrebbe nascondere uno dei veri cavalli di battaglia del Papa, sempre più intenzionato a riaprire il dibattito sul matrimonio per i sacerdoti. Prenderebbe forma così il "modello Amazzonia", risolvendo due problemi assillanti per la Chiesa cattolica: da un lato la povera regione brasiliana ha un estremo bisogno di nuovi sacerdoti, visto che oggi ce ne sono appena 27 per 700mila fedeli e 800 comunità; dall'altro ogni anno più di mille sacerdoti mollano la tonaca per scegliere la vita matrimoniale. Per questo l'Amazzonia potrebbe diventare un laboratorio sperimentale per i "viri probati", cioè uomini di provata fede, anziani, sposati e vedovi. Il recupero dei "viri probati" è un vecchio pallino di Bergoglio. Già lo scorso marzo al settimanale Die Zeit aveva detto: "Dobbiamo riflettere se i 'viri probati' siano una possibilità e dobbiamo anche stabilire quali compiti possano assumere, ad esempio in comunità isolate". La convocazione del sinodo brasiliano oggi ritrova un significato ben più chiaro.

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