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Stupro di Firenze, le domande respinte per le studentesse americane: "Ma li indossava gli slip?"

Giovanni Ruggiero
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Per le due studentesse americane che hanno accusato i due carabinieri a Firenze di violenza sessuale erano pronte quasi 500 domande. Di queste però, il giudice ne ha respinte quasi la metà, ritenendole inappropriate o inutili al fine dell'interrogatorio nell'aula bunker del tribunale fiorentino. Già sulla quantità delle domande, riporta Repubblica, l'avvocato del carabiniere Pietro Costa, Giorgio Carta, si è dovuto giustificare: "Tante? Il mio assistito rischia 10 anni di galera". L'avvocato Carta con il collega Andrea Gallori avevano preparato 263 domande per una delle delle ragazze e 197 per l'altra, il giudice Mario Profeta però ne ha ammesse più o meno la metà. Alla ragazza è stato chiesto per esempio se trovasse attraente l'appuntato Camuffo, di 47 anni: "Mi ricorda mio nonno - ha risposto la studentessa - Non mi farei toccare da lui neppure all'inferno". I difensori dei carabinieri volevano chiedere anche se le due ragazze portassero o meno gli slip quella sera del 7 settembre, quando ubriache sono state riaccompagnate a casa con l'auto di servizio dei due militari. Per il giudice la domanda presumeva che, nel caso non le avessero avute, fossero state più disponibili al rapporto sessuale: "Non torno indietro di 40 o 50 anni" ha tuonato il giudice. L'avvocato Carta però ha chiarito: "Volevo sapere come mai a una di loro dopo la violenza fossero stati sequestrati tutti gli indumenti e all'altra no". Altra domanda è stata: "Ha visitato un negozio di divise?", l'avvocato Carta ha spiegato che nel cellulare di una delle ragazze c'era la foto di un negozio di questo genere, oltre che i numeri di telefono dei carabinieri: "Salvati prima della violenza" hanno ribadito dalla difesa. Secondo gli avvocati difensori delle due studentesse, la raffica di domande per le loro assistite è stata incredibile, perché "sembrava che le imputate fossero lei", respingendo il sospetto che le ragazze fossero tornate in Italia inventando una storia falsa per incassare i soldi dell'assicurazione. Certo parte delle domande respinte avrebbero chiarito fino in fondo quanto quel sospetto fosse fondato o meno, come quella dell'avvocato Carta sull'ipotesi che le ragazze avessero bevuto anche dopo che i carabinieri se n'erano andati e prima dell'arrivo dell'ambulanza.

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