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Aero soccorso quotidiano e lotta al crimine sul Canale: i piloti "fantasma"del 31° Stormo e del ROAN

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Giulio Bucchi
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Piloti fantasma perché non ne sentiamo mai parlare. Media e pubblico, infatti, guardano al cielo sulle coreografie delle Frecce o, meno romanticamente, per assistere alle virate dei possenti di Canadair che ogni estate scongiurano il propagarsi degli incendi. Esiste un altro piccolo mondo, però, fatto umili e discreti eroi volanti non meno importanti dei loro più celebrati colleghi: sono gli aero-soccorritori degli Stormi dell'Aeronautica e degli Squadroni dell'Aviazione Esercito, gli equipaggi dei reparti di volo di Polizia e Carabinieri, i piloti dei Falcon e del Roan. Figli di Balbo Rostro alato, come quello della Prima Squadriglia Navale di Gabriele D'Annunzio; manca il motto “Sufficit Animus – Basta il Coraggio”, ma non importa quello lo dimostri ogni volta che spicchi il volo in qualsiasi circostanza. Il 31° Stormo dell'Aeronautica Militare di Ciampino raccoglie eredità e tradizioni dei Trasvolatori di Balbo, sfruttando la perizia dei suoi aviatori per imprese altrettanto nobili quali trasportare anziani, infermi e neonati in pericolo di vita presso le strutture ospedaliere più attrezzate per salvar loro la vita. Daily flights - I comunicati stampa di Stato Maggiore Aeronautica hanno cadenza quasi giornaliera: ad esempio, il 21 novembre “un velivolo Falcon ha volato a per trasportare un neonato IPV (Imminente Pericolo Vita) lungo la tratta Cagliari-Roma in una speciale culla termica e accudito da un'equipe medica. Una volta atterrato a Ciampino (RM), dopo circa un'ora di volo, è stato poi trasferito a bordo di una ambulanza all'ospedale pediatrico “Bambino Gesù” di Roma”. Missioni umanitarie che la Forza Armata coordina attraverso la Sala Situazioni di Vertice del Comando della Squadra Aerea in coordinamento con Prefetture, Ospedali e Presidenza del Consiglio dei Ministri, effettuando trasporti d'emergenza su tutto il territorio nazionale. Guerra sul Canale - Elicotteri e motovedette in volo manco si fosse sul Delta del Mekong: il Canale d'Otranto, infatti, è la nuova “linea del fuoco” della lotta alla criminalità organizzata. A 20 anni dalla fine dell'Operazione Alba, l'Adriatico meridionale torna al centro della lotta al contrasto di illeciti, specie di traffico di stupefacenti e di uomini per opera dei finanzieri del ROAN – Reparto Operativo Aeronavale di Bari. Yacht per la tratta - Fra settembre ed ottobre, complici le miti temperature e le discrete condizioni del mare, gli agenti del ROAN hanno intercettato natanti carichi di clandestini dell'Asia centrale diretti sulle coste pugliesi. Si tratta principalmente di yacht e di altre piccole imbarcazioni che, in condizioni normali, non avrebbero problemi ad attraversare lo stretto tratto di mare (fra Brindisi e Valona il Canale si “restringe” a 130 km) ma sovraccariche di disperati rischiano di essere trappole mortali. Dunque, essere intercettati dai piloti in volo e dalle motovedette e rapidamente soccorsi permette il salvataggio di decine di persone e l'arresto di trafficanti la cui nazionalità (spesso est europea) aiuta a comprendere le reali dimensioni e le tanti ramificazione dell'infame tratta di esseri umani. Sono emblematico esempio i due bielorussi catturati il I ottobre scorso con un “carico” di circa 97 pakistani, iracheni e indiani dei quali 17 minorenni e individuati a largo del Salento. Frontex e non solo perché le Fiamme Gialle in Puglia combattono anche la crescente criminalità legata al contrabbando di droga (a terra e in mare) o che si manifesta sul territorio in altre forme altrettanto nocive, dallo smaltimento illegale di liquami e di rifiuti, alla costruzione abusiva in aree demaniali o protette con conseguente ingente danno alle casse dello Stato e alla salute dell'ambiente. Poco si sa degli uomini e delle donne di questi equipaggi: l'Italia, in fondo, non è l'America dove tutti i soccorritori sono celebrati da riviste, film e da preziose edizioni limitate di ZIPPO; l'Italia è un Paese che ama gli effetti scenografici forse più di quella sostanza che, a fine giornata, fa davvero la differenza in termini di sicurezza e di qualità del servizio reso alla Collettività. di Marco Petrelli

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