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L'Aquila, apre l'oratorio ricostruito con le donazioni dei lettori di Libero

Struttura inaugurata a quattro anni e mezzo dal terremoto del 6 aprile 2009 e a due anni dall'inizio dei lavori. Anche grazie ai due milioni donati da chi ci legge

Matteo Legnani
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A quattro anni e mezzo dal tragico terremoto del 6 aprile 2009 (309 morti e una città quasi rasa al suolo) e a due anni dall'inizio dei lavori (primo cantiere a essere aperto ai bordi della cosiddetta zona rossa), l'oratorio salesiano Don Bosco, totalmente ricostruito secondo le più recenti norme antisismiche grazie al contributo dei generosi lettori di Libero (due milioni di euro), della Onlus Enel Cuore (600mila euro) e della Fondazione dei familiari di Andrea Anselmi, un ex allievo dei salesiani scomparso in un incidente aereo (50mila euro), è stato ufficialmente inaugurato questo pomeriggio. Alla cerimonia sono intervenuti, tra gli altri, il direttore di Libero Maurizio Belpietro, il presidente del cda di Editoriale Libero srl Arnaldo Rossi, l'arcivescovo Giuseppe Petrocchi che ha benedetto l'edificio, il vescovo ausiliare Giovanni D'Ercole, il Superiore dei Salesiani per l'Italia centrale don Leonardo Mancini e il responsabile delle relazioni esterne territoriali Enel Massimo Bruno. Assente invece il sindaco Massimo Cialente, forse impegnato nel suo lavoro presso l'Asl di Collemaggio quasi che gli oneri da primo cittadino - con una ricostruzione a passo di lumaca - fossero pochi, rappresentato dal vice Roberto Riga. E qui, nei limiti della classe politica locale, destra o sinistra poco importa, totalmente impreparata a gestire le difficoltà post-sisma, c'è la risposta all'amara considerazione di Belpietro: "Questa città mi sembra l'esempio di tutte le cose che non vanno in questo Paese. Se per ricostruire, dopo tanto impegno e disponibilità, ci si mette tutto questo tempo, vuol dire che c'è qualcosa che non funziona".

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