Pamela Mastropietro, il gesto infame: foto orribili, cosa mandano alla mamma per distruggerla
La famiglia di Pamela Mastropietro chiede "giustizia vera", non sommaria né capri espiatori. Tre nigeriani sono indagati per l'omicidio della 18enne romana seviziata e fatta a pezzi a Macerata, ma lo zio della ragazza e fratello di sua madre, l'avvocato Marco Valerio Verni, più di qualcosa non torna: "Possiamo escludere con certezza che sia stata Pamela a procurarsi un'overdose, se overdose c'è stata - spiega al Quotidiano nazionale -. Pamela odiava gli aghi e quei buchi sul polso che sembra le abbiano trovato non ci convincono. Di sicuro non è stata lei a farsi l'iniezione, ma le è stata fatta da qualcun altro: per stordirla, iniettarle un anestetico, perché si voleva abusare di lei? Mia nipote è stata fatta passare come una drogata all'ultimo stadio, ma non era così". Leggi anche: La mamma di Pamela incontra un nigeriano in piazza. Lezione all'Italia "Le va resa giustizia, perché non si può infangare la memoria di una ragazza che non può più difendersi, né distruggere una famiglia. Mia sorella ha ricevuto foto offensive da sconosciuti con siringhe e altre cose del genere, ed è una madre distrutta dal dolore". "Siamo devastati dal dolore - aggiunge il legale - ma vogliamo la verità fino in fondo, perché riteniamo che la nostra sia la battaglia di tutto il mondo civile contro le barbarie, e non ne faccio una questione di colore e razza".