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Papa Paolo VI, la lettera segreta: così ipotizzava le sue dimissioni

Cristina Agostini
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"Noi, Paolo VI dichiariamo, nel caso di infermità, che si presuma inguaribile, o di lunga durata ovvero nel caso che altro grave e prolungato impedimento di rinunciare" al "nostro ufficio". E' la lettera segretissima di Papa Montini rivelata nel libro La barca di Paolo curato dal Reggente della Casa pontificia, padre Leonardo Sapienza e pubblicata da La Stampa. E' datata 2 maggio 1965 ed è stata scritta dal Pontefice, di suo pugno, due anni dopo l'elezione, quindi in un momento in cui non era né malato né vecchio.  Si tratta di una lettera di rinuncia anticipata, da consegnare al cardinale decano perché la renda nota agli altri porporati potendo dichiarare decaduto il Pontefice. Diversi Pontefici del secolo scorso avevano pensato alla rinuncia: Pio XII a rischio di rapimento da parte di Hitler, Giovanni XXIII perché ammalato, e poi Paolo VI. Ma l'unico di cui abbiamo un documento scritto è Montini. Un documento che ha sicuramente potuto leggere Giovanni Paolo II, il quale però non volle ritirarsi. Solo il suo successore Benedetto XVI lo farà.  La lettera è stata letta da Papa Francesco: "Ho letto con stupore queste lettere di Paolo VI - scrive Bergoglio - che mi sembrano una umile e profetica testimonianza di amore a Cristo e alla sua Chiesa; e una ulteriore prova della santità di questo grande Papa Ciò che a lui importa sono i bisogni della Chiesa e del mondo. E un Papa impedito da una grave malattia, non potrebbe esercitare con sufficiente efficacia il ministero apostolico". 

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