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Legittima difesa anche se il ladro è disarmato. Ma il processo resterà obbligatorio

Matteo Legnani
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E' quasi fatta, per la legittima difesa. In campagna elettorale era stato uno dei cavalli di battaglia della Lega, quello di potenziare la libertà dei cittadini di difendersi da aggressioni o intrusioni in attività commerciali e abitazioni. E il governo, come riporta La Stampa, si sta effettivamente muovendo in quella direzione, approntando una legge in base alla quale sarà sufficiente la semplice minaccia per dare fondamento alla legittima difesa, e non importerà che l'aggressore o l'intruso sia armato o meno. Certo, dovrà esserci sempre un principio di equità tra minaccia o offesa o risposta, e da questo punto di vista Salvini e la Lega saranno costretti a cedere sulla obbligatorietà del processo, che possa appurare effettivamente questa corrispondenza. Si tratta, scrive sempre La Stampa, di una decina di casi all'anno, che si risolvono nel 90% delle volte a favore della persona offesa, alla quale viene effettivamente riconosciuta la "legittimità" della difesa. Ma i processi sono spesso lunghi, e questo è sicuramente un aspetto che va a danno delle vittime. Leggi anche: Feltri avverte Salvini: ricordati che vogliamo sparare ai criminali

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