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Diciotti, niente arresto per i due africani? L'ordine improvviso: "La nave resti in rada". Poi ok allo sbarco

Davide Locano
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Gli immigrati "pirati" della Vos Thalassa la passano liscia? Pare di sì, almeno per ora: l'indagine-lampo svolta dagli investigatori della polizia di Stato, che ha mandato a bordo del natante i suoi uomini per raccogliere le testimonianze del comandante e dell'equipaggio minacciati, non ha portato all'individuazione di elementi ritenuti sufficientemente gravi da consentire l'arresto prima dello sbarco, come chiesto da Matteo Salvini. Sarà la procura di Trapani a valutare la posizione dei due migranti, un ghambiano e un sudanese, che sarebbero i responsabili delle minacce che, lunedì, hanno costretto la Guardia costiera a prendere a bordo della nave Diciotti i 67 migranti soccorsi domenica dal rimorchiatore Vos Thalassa, che stava per consegnarli alle motovedette libiche. La notizia, però, ha immediatamente scatenato la reazione di Salvini, che da Innsbruck ha ribadito di voler vedere i due scendere dalla nave in manette. Così la nave, che stava facendo il suo ingresso in porto, ha ricevuto l'improvviso ordine di tornare indietro e di restare in rada: il braccio di ferro, dunque, continua. Poco prima di entrare nel Palazzo dei congressi di Inssbruck, Salvini ha chiamato il suo capitano di gabinetto al Viminale, e ha affermato: "Come è andata la notte sulla nave Diciotti? Guarda che io insisterò sul fatto che questi devono scendere da bordo in manette. Altrimenti non sbarca nessuno. Quanti ne hanno beccati?". Poco dopo, però, la Diciotti ha ricevuto il definito ok all'ingresso nel porto di Trapani. Confermata la denuncia dei due africani. Leggi anche: Capuozzo da applausi: "Basta balle, chi c'è a bordo di quelle navi" Il fermo di polizia per i due sarebbe possibile solo se venisse ipotizzato a loro carico un reato particolarmente grave, come il tentato omicidio. In mancanza di flagranza di reato, i poliziotti della squadra mobile di Trapani e dello Sco erano partiti per raggiungere in acque internazionali il comandante e l'equipaggio del rimorchiatore, per poi mettere a verbale le loro dichiarazioni. Per ora niente arresto, insomma. Decisione che Salvini ha gradito il giusto.

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