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Genova, parla il procuratore Francesco Cozzi: "Esiste un video, non è una fatalità"

Cristina Agostini
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"Non si parli di fatalità", "cercheremo i responsabili". Il procuratore di Genova Francesco Cozzi, sul disastro del crollo del Ponte Morandi, ha aperto un fascicolo per disastro e omicidio plurimo colposo. "Stiamo acquisendo tutti gli atti riguardanti la progettazione, la realizzazione e la manutenzione dell'opera", spiega in una intervista a corriere.it. "Ma prima bisogna fare i conti con le vittime di questa grande tragedia che ha superato nel drammatico bilancio quella dei 35 marinai precipitati tanti anni fa dal viadotto di Nervi. Il Morandi è però un'altra cosa, qui le cause sono diverse". Leggi anche: Ponte Morandi, "revoca della concessione? Occhio che...". La "minaccia" dei Benetton al governo Quello che bisogna capire, continua il procuratore è quale sia "la causa scatenante. Ma non mi si parli di fatalità, non si parli di cattiva sorte, di accidentalità. Le responsabilità sono umane e noi le cercheremo". Per trovarle, annuncia Cozzi, saranno utilizzati i filmati "delle videocamere puntate sulla galleria dell'aeroporto. Le abbiamo acquisite. Possono aiutare a capire varie cose: quante macchine e camion c'erano lassù al momento del crollo e forse anche la dinamica di quanto è accaduto".

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