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Ponte Morandi, l'indiscrezione dalla Procura: "10 o 12 indagati". Il tremendo sospetto: chi rischia grosso

Giulio Bucchi
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Aria di indagati per il disastro del ponte Morandi. Dopo il blitz della Guardia di Finanza nelle sedi di Autostrade per l'Italia a Genova, Roma e Firenze per acquisire le mail dei dirigenti e i documenti relativi ai controlli dei piloni 9 e 10, la Procura genovese avrebbe già pronta la lista dei possibili avvisi di garanzia: 10, forse 12 persone ritenute dagli inquirenti in qualche modo legate al crollo del viadotto Polcevera che il 14 agosto scorso ha provocato 43 morti. Leggi anche: "Il pilone 10 in avanzato stato di corrosione" Secondo il Fatto quotidiano, oltre al sequestro di pc e telefoni aziendali, erano due i documenti di particolare interesse per la Finanza: la relazione sui lavori di ristrutturazione del pilone 11, compiuti nel 1993, e poi i controlli svolti negli anni sulla struttura. A non convincere chi indaga sarebbe lo scarso peso dato alle relazioni negative sullo stato di salute e di manutenzione del ponte Morandi: chi ha sottovalutato i rischi, chi ha deciso di non chiudere o perlomeno contingentare il traffico. I tecnici che conoscevano le condizioni del ponte potevano esercitare ulteriori pressioni o denunce? 

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