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Friuli-Venezia Giulia, contro gli immigrati arriva il super drone: "Avvisterà chiunque varchi il Carso"

Caterina Spinelli
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Più droni, meno clandestini. Pronto Aquila 100, il velivolo che controllerà chi varcherà illegalmente il Carso triestino. Sui confini regionali quest'anno sono stati intercettati 2.940 immigrati, di cui solo 356 rimandati in Slovenia o Austria. Il super drone di fabbricazione israeliana, in grado di avvistare chiunque nel raggio di 14 chilometri, ha già dato prova di sé. Ieri, 24 ottobre, il bestione grigio, che in realtà pesa solo 25 chili, si è alzato in volo ancorato con un cavo a un fuoristrada ad hoc, che fornisce energia e può spostarsi aumentando il raggio d'azione. L'occhio elettronico sotto la pancia del drone riversa in tempo reale filmati e fotografie al sistema di controllo a terra, grazie alle termocamere, che registrano la temperatura del corpo.  Leggi anche: I droni possono anche salvare la vita Ad organizzare la dimostrazione ci ha pensato il presidente del Friuli-Venezia Giulia, il leghista Massimiliano Fedriga: "È un sistema innovativo per il controllo del territorio sia dal punto di vista della sicurezza, ma anche come prevenzione e segnalazione di incendi o frane, per interventi immediati. Coinvolgerò il ministero dell'Interno per capire come si possono utilizzare e coordinare queste tecnologie". Ma il merito di aver portato in Italia questo super drone è stato di Ugo Vittori, titolare dell'agenzia di investigazioni Eagle Keeper di Bologna, oggi leader dell'antifrode applicata alle assicurazioni.  Leggi anche: Milano, le immagini sorprendenti dall'alto "Aquila 100 non è un drone per le foto dei matrimoni dall'alto - precisa la pilota Barbara Manfredi -. Durante la dimostrazione abbiano sganciato un kit di pronto soccorso, ma possiamo farlo pure con un giubbotto salvagente che si gonfia quando tocca il mare e salva la vita a un naufrago". Per la prima volta, dunque, verrà utilizzata una telecamera con un sistema di intelligenza artificiale, che effettuerà il riconoscimento facciale e delle targhe delle automobili. "Orban ha usato barriere e filo spinato, ma se riusciamo a intercettare chi non ha diritto ad entrare nel nostro Paese con la tecnologia ben vengano i droni", osserva l'assessore regionale all'Immigrazione, Pierpaolo Roberti.    

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