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Desirée Mariottini, la trappola mortale del branco africano: "La ragazzina bianca è qui"

Giovanni Ruggiero
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In quel palazzo infernale del quartiere San Lorenzo di Roma, Desirée Mariottini c'era stata già altre volte. Da Cisterna Latina, dove viveva con la madre e la nonna, lo frequentava da quando, come ha rivelato suo padre, in paese nessuno le avrebbe più ceduto una dose, proprio su ordine dell'uomo, che nell'ambiente sarebbe un nome noto. L'arrivo di Desirée in quella favela al centro di Roma è però diverso dalle altre volte. Leggi anche: Lo sfogo del padre di Desirée: "Non sono riuscito a tenerla lontana da quelli come me" La ragazza arriva all'ora di pranzo del 17 ottobre, come riporta il Corriere della sera, non ha soldi per l'eroina e accetta di pagare con un rapporto sessuale con lo spacciatore. E intanto si sparge la voce nel palazzo: "la ragazza bianca è tornata ed è disponibile". È in quel momento che scatta la trappola. Al momento ci sono testimonianze controverse su cosa abbia fatto Desirée subito dopo, c'è chi dice che si sia allontana, chi invece sostiene che sia rimasta lì per la notte. Il 18 mattina Desirée è in crisi di astinenza, come ha raccontato una ragazza: "Chiedeva droga, ha preso di tutto", ha anche provato a farla andare via: "Che ci fai qui? Sei troppo giovane, devi andare via se vuoi salvarti". Desirée però non la ascolta, torna nello stanzone e prende un'altra dose. Intorno a lei il gruppetto di spacciatori, tutti dell'Africa centrale, mentre la ragazzina non ha neanche più le forze per sottrarsi: "Le hanno dato del vino con il metadone", ha detto un altro testimone. Dopo ore in quel palazzo, Desirée era quasi incosciente. La violentano a turno, sono almeno in quattro. Un testimone assicura: "L'ho vista, non era cosciente". Un altro dice: "Gli africani l'avevano stordita per poi avventarsi su di lei". Verso le due di notte, la ragazzina è ormai incosciente, ma gli africani non si fermano. Solo alle 4 qualcuno ha chiamato il 118, quando è arrivata l'ambulanza il palazzo era vuoto e la ragazza ormai morta. Intanto, sul fronte delle indagini, solo uno dei tre fermati per l'omicidio di Desirée Mariottini ha risposto durante l'interrogatorio di convalida che si è tenuto stamani nel carcere di Regina Coeli, gli altri due si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. La gip, Maria Paola Tomaselli, ha confermato i fermi: i tre sono accusati di omicidio, violenza sessuale e cessione di stupefacenti. Intanto resta in carcere a Foggia, Yusif Salia, il quarto straniero arrestato ieri e ritenuto responsabile, come gli altri, della morte della sedicenne. Il suo fermo dovrà essere convalidato a Foggia.

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