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Pensioni d'oro, tagli dall'8 al 20 per cento per un periodo di due anni. Il piano del governo

Cristina Agostini
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Stangata del governo sulle pensioni più alte che saranno tagliate dall'8 fino al 20 per cento per un periodo di due anni. L'emendamento sulla riduzione delle pensioni d'oro, ovvero quelle superiori ai 4.500 euro al mese, non è stato ancora presentato alla Camera, ma da Palazzo Chigi assicurano che arriverà quando la legge di Bilancio sarà discussa al Senato.  Leggi anche: "Ficcatevelo in testa, voi e la vostra manovra...". Feltri prende il governo a bastonate, cupa profezia Riporta la Stampa che le bozze che circolano tra i responsabili economici di Lega e M5S parlano di "disposizioni per favorire l'equità del sistema previdenziale attraverso la riduzione dei trattamenti pensionistici superiori ai 90 mila euro lordi l'anno". L'emendamento inizialmente prevedeva tagli per 10 anni come richiesto dai grillini ma poi il Carroccio ha ottenuto due anni "in coerenza dei limiti di temporaneità ed eccezionalità indicati dalla giurisprudenza costituzionale".  Le aliquote sarebbero quattro: taglio dell'8% per chi ha pensioni annue tra i 90 mila e i 130 mila euro, 12% fino a 200 mila, 16% fino ai 500 mila e 20% per quelle superiori ai 500 mila euro lordi l'anno. Percentuali che potrebbero abbassarsi di due punti per i pensionati che sono già stati assoggettati al contributo di solidarietà deciso nel 2013. Una ulteriore riduzione del 50% dell aliquota dovrebbe essere a favore di chi ha una quota complessiva di anzianità di lavoro e anagrafica compresa tra 110 e 120 anni, se superiore l' azzeramento si annulla, per chi ad esempio ha 80 anni di età e 40 di contributi o 90 anni di età e 30 di contributi. Dai tagli sono escluse inoltre le pensioni interamente contributive (mentre si applicheranno alle retributive e alle miste), quelle di invalidità e i trattamenti riconosciuti ai superstiti e a favore "delle vittime del dovere o di azioni terroristiche". 

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