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Cesare Battisti, la resa definitiva del terrorista: "Sono malato, ora sono cambiato"

Gino Coala
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Il ghigno dal volto di Cesare Battisti è scomparso pochi secondi dopo essere atterrato all'aeroporto di Ciampino. È stato in quel momento che il terrorista dei Pac ha capito che la fuga era davvero finita. Arrivato in carcere a Oristano, prima di parlare con il suo avvocato, Davide Steccanella, davanti agli uomini della polizia penitenziaria è apparso "un uomo sconfitto... forse - ha commentato i dirigenti della polizia Emilio Russo e Giuseppe Codispoti - per la prima volta ha capito di dover passare anni in carcere. Si è accasciato sulla sedia". Leggi anche: Battisti, il silenzio del Quirinale sull'arrivo in Italia: Mattarella sconcertato da Salvini e Bonafede Dopo la prima notte passata in cella, Battisti sembrava quasi non rendersi del tutto conto di cosa gli fosse successo: "Mi dite in quale parte del mondo mi trovo? - avrebbe detto a fonti qualificate, citate dall'ex parlamentare sardo Mauro Pili - Ormai è tutto finito, ho 64 anni, sono malato, sono cambiato". Battisti ha potuto incontrare il suo avvocato questa mattina, è stato sottoposto a visita medica e ha avuto un confronto con un educatore.

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