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Tiziano Renzi, l'ex dipendente lo inchioda: "La truffa dei volantini, facevano 15mila euro a settimana"

Davide Locano
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Al centro dell'inchiesta che ha portato i genitori di Matteo Renzi - Tiziano Renzi e Laura Bovoli - agli arresti domiciliari c'è un fantomatico "capannone di Tiziano". Nessuno, scrive Repubblica che dedica alla vicenda un articolo, a Rignano sull'Arno sa dove si trovi. Ma nelle carte degli investigatori ricorre più volte. È l'ultimo mistero dell'inchiesta, insomma. E in questo mistero si inserisce un filone della stessa inchiesta che porta dritto ad alcuni volantini promozionali "destinati al macero": insomma venivano stampati e venduti per non essere distribuiti, ma soltanto per venire distrutti. Una frode che aveva già lambito l'inchiesta de Le Iene, che mostrò il misterioso capannone abusivo che fu poi dismesso in fretta e furia. Una frode che sarebbe stata molto redditizia: secondo il pm Luca Turco, pompava nei conti di Eventi6 - la società dei Renzi - fino a 15mila euro a settimana di sovrfatturazione. Le cifre, i già citati 15mila euro, sono state snocciolate da Paolo Magherini, un dipendente della Marmodiv, la cooperativa che secondo l'accusa era stata creata dai Renzi, che ne erano amministratori di fatto, allo scopo di "liberare" la Eventi6 dagli oneri fiscali e previdenziali. La Eventi6, per inciso, si occupava proprio della distribuzione di volantini promozionali di Esselunga, Conad e Coop. Leggi anche: Tiziano Renzi, il drammatico sfogo dai domiciliari Spiegava Magherini: "Rilevanti quantità di questi volantini vengono direttamente portati al macero. Ci lucrano su. Ci sono camionisti conniventi che consegnano i volantini nuovi, appena stampati, direttamente al macero (...) Su questa gestione occulta sono tutti d'accordo, compresi i responsabili marketing di Esselunga e di altri supermercati. Per esempio: per coprire tutta Firenze e Scandicci ci vogliono 230-240mila volantini, ma ne vengono forniti più di un milione". La differenza, circa 700mila pezzi, veniva prelevata dai camionisti delle coop e portata dritta dritta al macero. Secondo il testimone, il trasferimento dei volantini "fantasma" era operazione complessa: il luogo dove venivano distrutti erano in Slovenia, ma prima transitavano per un magazzino di Mantova. Lo spostamento, ovviamente, doveva essere discreto. "Ricordo con certezza che negli anni passati era lo stesso Tiziano Renzi che veniva personalmente con i mezzi di trasporto a prelevare i volantini in esubero. Successivamente di questa cosa si occupava Carlo Ravasio", conclude il testimone.

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