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Congresso della famiglia, il vescovo di Verona Zenti attacca: "Non abbiamo bisogno di talebani"

Gino Coala
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Il vescovo di Verona, monsignor Giuseppe Zenti, ha preso le distanze dal Congresso mondiale per la famiglia che si è svolto proprio nella sua diocesi. Intervistato da Repubblica, il vescovo ha deciso di andare fuori città nei giorni in cui si svolgeva l'evento: "Sono in montagna a celebrare una messa per persone autistiche". Leggi anche: Giulia De Lellis, la influencer contro il congresso di Verona: "Bigotti, che tragedia" Il giudizio del monsignore sul congresso è durissimo, ben più drastico di quanto già dichiarato da papa Francesco: "È un contenitore dove è entrato di tutto. In effetti qualcuno si è spinto un po' troppo in là. Sono contrario alle spinte eversive, danneggiano la sostanza". Zenti ha comunque partecipato al congresso partecipando alla giornata di apertura, durante la quale ha ribadito che esiste una sola famiglia, "padre, madre e figli", e che "l'aborto è un delitto". Ma sui partecipanti a quell'evento non usa mezzi termini: "Non abbiamo bisogno di talebani della famiglia. Abbiamo bisogno di testimoni, della famiglia".

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