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Torino, il killer maghrebino di Stefano e l'agghiacciante gesto al finestrino: sputa sul morto

Giulio Bucchi
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Un pazzo o un terrorista, un cane sciolto anti-occidente? Il profilo dell'italo-marocchino Said Machaouat, il 28enne che ha ammazzato brutalmente il 34enne Stefano Leo ai Murazzi, a Torino, dopo averlo scelto per caso perché "italiano, giovane e felice" è decisamente complicato. Sicuramente si tratta di un giovane violento, disturbato. Prova ne è anche la agghiacciante reazione dopo l'arresto: davanti ai fotografi, mentre lo portano via in auto, Said incappucciato in un parka "saluta" tutti con un beffardo, vergognoso gesto delle corna con la mano destra, dietro il finestrino della vettura. La motivazione offerta agli inquirenti ha fatto "venire i brividi", parola di pm che lo ha interrogato, e lasciato nella più cupa disperazione il padre del povero Stefano: "Volevo una spiegazione, ma non questa - ha commentato distrutto -. Ora cosa dirò ai suoi fratelli?".

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