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Cercavano Atene, sono capitati ad Atena. L'incredibile avventura di tre turisti colombiani

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Cristina Agostini
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Cercavano Atene, hanno trovato Atena Lucana - comune di 2mila e trecento persone nel bel mezzo del Vallo di Diano, in provincia di Salerno - certi di poter visitare il Partenone il giorno seguente, dopo essersi riposati e rifocillati in hotel. Ha dell'incredibile la disavventura vissuta da tre turisti colombiani, un uomo e due donne tra i 25 e i 35 anni di età, convinti, domenica scorsa, di essere arrivati in Grecia dopo aver viaggiato su un pullman preso a Napoli. È qui, infatti, che sono iniziati i malintesi da "turisti per caso" dovuti forse alla stanchezza. Arrivati all'aeroporto di Capodichino, e in attesa di imbarcarsi sul volo che li avrebbe condotti nella città greca, hanno deciso di approfittare delle ore "morte" per fare un giro. Detto fatto. Una volta nel parcheggio dello scalo, però, hanno notato un pullman - uno dei tanti che collega Napoli con il Vallo di Diano - che tra le destinazioni aveva pure Atena, scritta a caratteri cubitali, ma senza "lucana". Ingannati e certi di essere quasi arrivati a destinazione, i tre con tanto di valigie al seguito all' istante hanno deciso di salire su quel mezzo che di lì a poco sarebbe partito. Si sono pure affrettati. E quando l' autista, dopo circa un' ora e mezza di viaggio, ha gridato ai presenti «fermata Atena» (giù, al Sud, di fa così), i tre hanno esclamato «Tenemos que salir!», dobbiamo scendere. E così è stato. Ora, la "fermata Atena" lascia i passeggeri ai margini di una rotonda. Il paese è in alto, sulla cima di una piccola montagna. Intorno alla fermata "Atena scalo" ci sono un ristorante, l' ingresso per l' autostrada del Sole, un asilo comunale, un mucchietto di case. È sera, sono circa le nove. I tre, del tutto spaesati dal paesaggio che si aspettavano diverso ma certi di essere in Grecia, hanno iniziato a vagare con tanto di mappa di Atene in cerca dell' hotel, spingendosi verso la strada provinciale ai cui margini spiccano pure degli alberghi. Nulla a che vedere, però, con quello prenotato da loro ad Atene, il Museum. Confusi e spaesati, anche dal fatto di non poter utilizzare internet perché sprovvisti di schede telefoniche funzionanti, sono stati intercettati da un deejay a "riposo" davanti al locale, il Maracanà, dove da lì a poco avrebbe animato la serata. «Li ho visti in difficoltà e mi sono avvicinato. Mi hanno chiesto informazioni e quando ho capito che avevano sbagliato addirittura Stato, ho fatto vedere loro dove era Atene e dove si trovavano loro», ha spiegato Enzo Santoriello. Realizzato che a separarli c' erano mille chilometri, «una delle due ragazze è scoppiata in una risata nervosa, il ragazzo, invece, si è proprio innervosito». Sono bastati acqua e Coca Cola - «non hanno voluto altro» - a riportare un po' di calma. Insieme alla ricerca «fatta con il mio cellulare dei voli per Atene». Scartata Napoli, che ha un sola partenza giornaliera, i tre hanno optato per Roma. «Li ho accompagnati io al terminal bus dove sono ripartiti per Roma Fiumicino con un pullman notturno». E dire che qualche giorno nel Vallo di Diano non sarebbe stato male. Di cose da vedere ce ne sono eccome: la Certosa di San Lorenzo a Padula, patrimonio Unesco, il battistero paleocristiano di San Giovanni in Fonte a Sala Consilina, tra i più antichi d' Occidente, la medievale Teggiano, il Parco Cilento-Vallo di Diano. E in un' ora avrebbero potuto raggiungere pure Paestum, antica città della Magna Grecia, con i suoi templi dorici di cui uno dedicato alla dea Athena. In fondo i tre sprovveduti turisti non erano poi così lontani dalla loro meta. di Tiziana Lapelosa

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