Giorgia Meloni umiliata dalla Trenta: "Non mi ha invitata alla parata del 2 giugno". FdI, affronto alla Patria

di Giulio Bucchidomenica 2 giugno 2019
Giorgia Meloni umiliata dalla Trenta: "Non mi ha invitata alla parata del 2 giugno". FdI, affronto alla Patria
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Non c'è solo la rivolta di tre generali in pensione, Vincenzo Camporini, Mario Arpino e Dino Tricarico, ad agitare la parata del 2 giugno. Al gran rifiuto dei militari di sfilare alle cerimonie ufficiali della Festa della Repubblica in aperta polemica con il "vuoto pacifismo" del ministro dell Difesa Elisabetta Trenta e dei 5 Stelle si aggiunge ora la denuncia di Giorgia Meoni, leader di Fratelli d'Italia: il ministero della Difesa non l'ha invitata.  Leggi anche: "Perché il 2 giugno non ci saremo". Mai successo: l'ammutinamento di tre generali contro la Trenta A pesare lo scontro aperto in Senato di pochi giorni fa, quando la Meloni ha contestato la Trenta accusandola di voler trasformare l'esercito in "Peace & Love". "Non ci sarei andata lo stesso - spiega la Meloni al Messaggero -. Perché non posso accettare che le forze armate, orgoglio della nostra nazione, siano derise e sbeffeggiate da un ministro che vorrebbe vedere i nostri soldati fare le torte e non fare i militari. E Conte, lei lo sa che cosa ha detto? Ha affermato che è disposto a rinunciare all'acquisto di cinque fucili, per finanziare una borsa di studio per la pace. Questi s'infischiano dell'interesse nazionale e del ruolo dell' Italia nel mondo". Mancherà anche l'ex ministro della Difesa Ignazio La Russa, sempre di FdI. Ma l'ex colonnello di An ha anticipato la Trenta: ha rifiutato di assistere ancora prima di non essere invitato. "Mi dispiace soltanto - continua la Meloni - che un ministro confonda le sue simpatie politiche con i ruoli istituzionali e politici. Un evento importante come la festa della Repubblica non appartiene a lei e a chi le sta simpatico. Ma alla nazione nel suo complesso. Io rappresento milioni di italiani e la Trenta non li rispetta. E a sua volta Conte ha detto un'altra cosa gravissima: i militari devono fare propaganda per la pace nelle retrovie. Ma il premier non sa che i nostri soldati dai vari posti del mondo tornano in patria chiusi nelle bare avvolte nel tricolore, per difendere quella pace di cui lui si riempie inconsapevolmente la bocca?".

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