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Carlo Nordio sul mercato delle toghe: "Sono vent'anni che lo dico. E sulle intercettazioni..."

Davide Locano
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"Siamo alla nemesi storica", premette Carlo Nordio in un'intervista a Il Giornale in cui commenta il caso che, partendo da Luca Palamara, sta travolgendo l'intero Csm. "È vent'anni che scrivo queste cose e lo dico senza alcun compiacimento", sottolinea. Quando gli chiedono se politica e giustizia vanno a braccetto, senza peli sulla lingua Nordio risponde: "Adesso tutti si scandalizzano per le riunioni carbonare fra i consiglieri e i politici, ma da sempre la politica la fa da padrona a Palazzo dei Marescialli e nell'Associazione nazionale magistrati. Basta riflettere sulle correnti che sono costruite a imitazione dei partiti, con una destra, un centro e una sinistra". Dunque le nomine sono davvero pilotate? "Certo - risponde senza indugi -. Se non hai la sponsorizzazione di questa o quella corrente non puoi aspirare a guidare uffici importanti. Le correnti fanno e disfano accordi, le correnti barattano i posti". Sull'inchiesta di Perugia sottolinea che "i fatti ipotizzati, se confermati, sarebbero gravissimi. Per questo sarebbe stato bene chiudere le indagini prima di divulgare episodi di cui non siamo ancora certi, ma il mondo va cosi". Dunque l'ex magistrato punta il dito anche contro le intercettazioni, al centro di questa indagine: "Quelle di cui parliamo in questi giorni sono parziali, incomplete, non sono state trascritte con i sacri crismi, ma a questo punto è bene che i magistrati assaggino sulla loro pelle queste tecniche investigative molto, molto invasive, utilizzate in tutti questi anni con una certa disinvoltura". Un intervento da prendere e incorniciare. Leggi anche: "Contro Salvini giustizia a orologeria": la sentenza di Carlo Nordio

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