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Immigrazione, pattuglie italo-slovene al confine: l'accordo

Davide Locano
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Dopo il blocco degli ingressi via mare, tocca alla salvaguardia dei confini terrestri. Italia e Slovenia hanno firmato un protocollo operativo tra polizie di frontiera. Si tratta di pattugliamenti misti, come già avviene a ovest con i francesi, per proteggere i confini, bloccare eventuali sfruttatori e fermare l' immigrazione irregolare. Il piano, fortemente voluto dal ministro dell' Interno, Matteo Salvini, e sollecitato dal presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, sarà operativo già nelle prossime settimane. Leggi anche: Immigrazione, le rotte fantasma per dribblare i porti chiusi «Abbiamo bloccato gli ingressi via mare e ora rafforziamo la vigilanza per proteggere le frontiere terrestri. Dopo anni, l' Italia non è più il campo per clandestini dell' Europa», ha detto il capo del Viminale. I pattugliamenti congiunti prenderanno il via il 1° luglio con l' obiettivo di contrastare l' ingresso di migranti irregolari in Friuli Venezia Giulia. «Sono estremamente preoccupato per quanto sta accadendo al confine italo-sloveno», ha infatti ammesso Fedriga, secondo cui «malgrado l' enorme sforzo del governo, che ha disposto il potenziamento di organico delle forze dell' ordine e un maggior presidio del territorio, la situazione non può risolversi se tutti i Paesi coinvolti non offrono il loro contributo». Da qui la partnership con la Slovenia. (N.C.)

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