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Salvare l'albicocca del Vesuvio: una giornata per il "frutto d'oro"

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Giuliana Covella
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Boccuccia, preveta, Vicienzo e Maria, ceccona, preveta bella, vitillo, palummella, cafona, serrecchiella, San Castrese, vollese, baracca, fracasso. Non sono soprannomi di persone, ma le tipologie di un frutto tipico della Campania felix: l'albicocca del Vesuvio. Un prodotto apprezzato in tutto il mondo per le sue svariate qualità, ma anche per le sue proprietà benefiche. Per questo uno dei frutti più amati dell'estate sarà celebrato il 4 luglio con un goloso giro di cene presso l'Hotel Royal Continental di Napoli insieme alla condotta Slow Food Vesuvio. La crisommola, il pomo dorato di antica memoria, sarà raccontata nelle sue molteplici varietà attraverso i piatti dello chef resident Raimondo Cinque. Nella sala Posillipo all'ultimo piano si renderà omaggio al presidio dell'albicocca con uno dei panorami più suggestivi al mondo, quello sul golfo di Napoli e sulla celebre via Partenope. Non è certo casuale che il lungomare porti il nome della sirena incantatrice, simbolo di fascino e seduzione. La cena sigla una felice intesa tra l'hotel e Slow Food Vesuvio, fortemente voluta da Maria Lionelli, responsabile della condotta. La generosità del suolo ricco di sali minerali dà pienezza al sapore dei suoi frutti e offre un'ampia varietà di prodotti selezionati nei secoli da mani sapienti. Pochi sanno infatti che grazie al forte legame dei contadini con il territorio, si preservano almeno una quarantina di cultivar di albicocca, ognuna con le sue caratteristiche. Saranno gli agricoltori custodi a raccontarle con i loro nomi di fantasia, spesso riconducibili alle stesse famiglie che le hanno selezionate, al loro vissuto, alla cultura dei luoghi. Arrivate dalla Grecia, proprio come Partenope: crysoun melon, frutto d'oro in greco antico, diventa crisommola nella lingua partenopea. Ma nonostante il sapore straordinario delle albicocche vesuviane, la produzione delle varietà storiche rischia l'estinzione a causa di un mercato che richiede soprattutto quantità e uniformità dei frutti nel loro aspetto. Con l'iniziativa i piccoli agricoltori cercheranno di far conoscere il valore della difesa della biodiversità e di sensibilizzare i consumatori verso questi principi fondamentali nella difesa dell'ambiente e dell'identità dei territori. Lo chef Cinque accenderà le papille gustative con un menù che pone l'accento sull'identità del territorio e dei suoi frutti.

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