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Mediterranea, Alex verso Lampedusa: "Condizioni insostenibili", vogliono fare come Sea Watch 3

Davide Locano
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Anche Alex, la barca a vela della ong Mediterranea con a bordo 46 immigrati e 11 membri dell'equipaggio, fa rotta verso Lampedusa, al termine di una notte di trattative. Pronti a forzare il blocco, proprio come Sea Watch 3. L'equipaggio giustifica la scelta affermando che i rifornimenti di acqua sono terminati, i bagni inservibili, la situazione sarebbe insomma al collasso. Matteo Salvini continua a ribadire alla nave di andare a Malta, anche perché La Valletta ha offerto la possibilità di aprire il suo porto. Ma per Alex, "in queste condizioni andare a Malta metterebbe a rischio la sicurezza e l'incolumità delle persone. Lampedusa è ora il solo porto sicuro possibile". Il solito ritornello, insomma. Leggi anche: Fonti del Viminale: "Da Mediterranea una provocazione assurda" La sfida della Ong ora è totale. In pieno stile Sea Watch. Mediterranea sa che attraccando a Lampedusa rischia grosso, dunque la stessa ong chiarisce subito la sua posizione: "Sono inquietanti le notizie di stampa che, da diverse autorevoli fonti, denunciano l'esistenza di un accordo tra il governo italiano e quello maltese finalizzato al sequestro dell'imbarcazione Alex e all'arresto di tutto il nostro equipaggio. Atti ritorsivi fuori da ogni rispetto dello Stato di diritto. In queste condizioni - conclude - nel pieno rispetto del diritto internazionale, delle Convenzioni marittime e delle linee guida dell'Imo, abbiamo appena reiterato la richiesta di assegnazione del porto sicuro più vicino di Lampedusa come place of safety". Nel frattempo, il Viminale ha reso noto di aver offerto assistenza alle imbarcazioni delle due ong, inviando delle casse d'acqua, flaconi di materiale disinfettante e delle coperte termiche.

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