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Carabiniere ucciso a Roma, la domanda scomoda ad Amanda Knox e la sua inquietante risposta

Cristina Agostini
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«Tutti mi chiedono un commento, ma francamente preferisco sospendere ogni giudizio... i processi si devono svolgere nelle aule di tribunale, non certo di fronte all'opinione pubblica». È facile immaginare che Amanda Knox non avesse alcuna voglia di essere accostata ai due ragazzini arrestati a Roma per l'omicidio del carabiniere Mario Cerciello Rega. Sfuggire a questa associazione di idee, tuttavia, era praticamente impossibile. «Il mio cuore è vicino alla famiglia della vittima», ha detto la ragazza, lasciando intendere di non aver alcuna voglia di difendere i suoi connazionali in questa vicenda, radicalmente diversa dalla sua. Qualche somiglianza con il caso di Meredith Kercher tuttavia c'è: i media americani sono tornati a occuparsi della giustizia italiana, ovviamente stroncando e accusando. Un incendio divampato dopo la pubblicazione della foto di Christian Natale Hjorth, bendato e ammanettato in caserma. Un clima perfetto per gli avvocati chiamati a curare gli interessi degli arrestati, che potrebbero facilmente alimentare lo scontro diplomatico. «Non vorrei che ci fosse la stessa difesa che ebbe la Knox» ha detto il prefetto Achille Serra, «Sui giornali americani si dà molto spazio a quel maledetto scatto. Ma sarebbe fuori luogo da parte degli Stati Uniti prendere posizione a favore dei due». Leggi anche: Lee e Hjorth? In cella, lo sfregio al carabiniere ucciso. Voce da Regina Coeli: "Quelli, come se nulla fosse..." SCATTO MALEDETTO - Ieri mattina molti quotidiani riportavano l' ipotesi che gli Usa potrebbero arrivare addirittura a chiedere l' estradizione per la coppia di giovani delinquenti fermati nella nostra capitale. Il più convinto assertore di questa teoria è Alan Dershowitz, professore emerito di legge all' Università di Harvard e tra i penalisti più famosi degli Stati Uniti: gli è riuscito il miracolo di far assolvere O.J. Simpson. Intervistato dalla Stampa, il legale ha spiegato che Washington avrebbe tutte le ragioni per provare a riportare in patria i criminali: «È stato fatto in molti casi. In genere non è un mezzo adoperato con i paesi alleati come l' Italia, ma l' impatto mediatico della foto potrebbe spingerli ad agire». Un' ipotesi avvalorata dal fatto che il dipartimento di Stato americano si è guardato bene dallo smentire le voci circolate per tutta la giornata, scegliendo di evitare qualsiasi tipo di commento. E in serata alcuni emissari dell' ambasciata americana a Roma hanno incontrato i due fermati. La parola d' ordine è cautela, ma l' attenzione resta alta. Oltreoceano, infatti, le tv continuano a occuparsi del caso: la Cnn ieri ha intervistato Ethan Elder, padre dell' accoltellatore Finnegan Lee Elder, il quale ha tenuto a precisare che suo figlio è una «brava persona» finito in «una situazione precaria». I COMMENTI - L' opionione pubblica americana, tuttavia, non sembra schierata con Elder e Hjorth, anzi. «I loro genitori saranno orgogliosi: hanno cercato cocaina, rubato allo spacciatore, tentato di estorcere denaro e altre droghe e poi ammesso di aver ucciso. E la gente è in subbuglio per una benda?!». Questo il commento di una studentessa sulla pagina Facebook della Cnn riguardo al caso. Ed è l' intervento che ha ottenuto più "mi piace": 3.163. Un' altra ragazza replica: «Hanno ucciso un poliziotto, dovremmo sentirci male perchè ha gli occhi bendati? Fai un break, lascialo marcire in prigione». La sensazione è che alla coppia di Roma tornare negli Usa non converrebbe poi tanto: «Se gli tagliassero la testa non avrebbe bisogno di una benda», scrive un' altro donna, «se fosse negli Stati Uniti, probabilmente non sarebbe abbastanza fortunato da raggiungere una stazione di polizia dopo aver ucciso un poliziotto». di Davide Perozzi

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