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Carola Rackete pronta a tornare in Italia: "Sempre pronta a ripartire", col Pd la musica è cambiata

Caterina Spinelli
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Carola Rackete, ora che all'Interno non c'è più Matteo Salvini, si dice "pronta a ripartire". D'altronde è pur sempre il capitano della Sea Watch 3: "Sono sempre sulla lista delle emergenze, se ci sarà bisogno di me andrò ancora", riferisce ai microfoni di Repubblica. "Il Mediterraneo è il confine comune dell'Europa, è dovere di ogni cittadino salvare vite in mare e aiutare queste persone meno fortunate a integrarsi - spiega -. È vergognoso che si lascino persone meno fortunate che arrivano da paesi in guerra morire in mare o aspettare per settimane un posto sicuro dove andare". Insomma, il ritorno di Carola Rackete come possibile conseguenza del governo giallorosso, l'esecutivo in cui il Pd sta già chiedendo a gran voce la revisione dei decreti sicurezza. Lo stesso Pd che nei giorni dello scontro col leader della Lega aveva eletto la Rackete a propria eroina. Leggi anche: Carola Rackete invitata all'Europarlamento: Salvini, ultimo colpo al sovranismo Meno di tre mesi fa, il 20 giugno scorso, la tedesca entrava nel porto di Lampedusa violando il divieto sottoscritto da tutto il governo Conte, il cosiddetto decreto Sicurezza bis. Carola è stata assolta dopo avere (tra le altre cose) speronato la motovedetta della Guardia di Finanza, ma resta comunque indagata per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Una decisione quella della gip di Agrigento, Alessandra Vella, che non è bastata alla comandante, che ora pensa di tornare a reiterare (se il nuovo governo non cambierà linea rispetto a quella di Salvini) il reato. Che Carola fosse spavalda lo avevamo già capito quando ha querelato per diffamazione l'allora ministro dell'Interno, reo di aver protetto i propri confini e la propria legge.

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