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Offerte dei supermercati, occhio a volte ci fregano così: a cosa dovete fare molta attenzione sulle confezioni

Caterina Spinelli
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La grande distribuzione vive anche se non soprattutto di offerte con prodotti scontati che arrivano a essere proposti sui banconi anche sotto costo. In qualunque periodo dell' anno super e ipermercati espongono almeno sette o otto referenze fortemente scontate, i prodotti civetta, destinati a ingolosire i consumatori e indurli a entrare nel punto vendita. Una volta dentro non era difficile invogliarli a comperare ben altro, spingendoli all' acquisto d' impulso che storicamente ha gonfiato le casse delle catene e alleggerito i portafogli dei clienti. Non è più così da quando la crisi scoppiata nel 2008 ha fortemente depresso i consumi. Ma il meccanismo delle promozioni è rimasto inalterato. Birra e acqua minerale, formaggi a pasta dura come Grana Padano o Parmigiano Reggiano, vaschette di salumi affettati, latte, biscotti, olio extravergine: battendo i banconi è inevitabile imbattersi in sconti più o meno consistenti su un paniere piuttosto ampio di referenze con il cartellino tagliato. Ma non sempre l' acquisto si rivela un affare. Ecco le situazioni più ricorrenti in cui bisogna stare attenti. Accade meno di una volta, ma tuttora alcune insegne propongono prodotti «sottoprezzo». Una offerta farlocca che i consumatori tendono a confondere con i «sottocosto». Mentre il costo di acquisto sostenuto dalla catena è un valore verificabile e oggettivo, il prezzo è fissato arbitrariamente dal venditore. Personalmente ritengo che le offerte «sottoprezzo» dovrebbero essere vietate. TROPPO SCARTO Altra situazione ricorrente è quella dei formaggio a pasta dura, come il Grana Padano o il Parmigiano Reggiano, scontati fino al 40 o 50 per cento. Massima attenzione però alla crosta inclusa nella parte di forma porzionata. In molti casi ricopre il lato lungo dello spicchio. E va scartata. Poi ci sono le confezioni più o meno capienti, come nel caso della passata di pomodoro. Di solito le bottigliette ne contengono 700 grammi, mentre quelle scontate hanno talvolta una capienza di 450 grammi. Se il ribasso di prezzo fosse del 35% non vi stanno regalando nulla perché la sforbiciata corrisponde esattamente al prodotto in meno contenuto nella bottiglia. Altro trucco per invogliare i consumatori ad acquistare è quello di porre il prodotto scontato lontano dal bancone di appartenenza per rendere difficile il confronto con i cartellini delle marche simili per posizionamento di mercato. Succede con una certa regolarità con la birra. Prima di metterla nel carrello fate comunque un salto nella corsia delle «bionde» per verificare se il ribasso è davvero conveniente. Un altro caso molto frequente in passato era di scontare parecchio prodotti prossimi alla scadenza. Ora succede meno di prima, ma un' occhiata al termine di conservazione è bene darla comunque. C' è poi una famiglia di promozioni che induce alla fine a spendere di più e non di meno. Come il «paghi 2 e prendi 3». Il rischio è di riempire la dispensa di prodotti non indispensabili, dopo aver sborsato il doppio di quanto preventivato. Per finire i claim studiati per trasmettere l' idea della convenienza, anche se il prezzo non è così basso come si potrebbe immaginare. «Prezzi corti», «massima convenienza», «offerta speciale» non vogliono dire nulla. Sono espressioni inverificabili perfino per la polizia annonaria. di Attilio Barbieri

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