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Luca Sacchi, Anastasiya Kylemnyk e i codici del conto corrente sbagliati: l'ultimo affronto ai genitori

Marco Rossi
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Da "ragazzina timida" ad astiosa nuora. Che insulta la suocera dopo la morte del figlio e restituisce sbagliati i codici dei conti online. Nella parabola di Anastasiya Kylemnyk è racchiusa l' ultima verità sul delitto di Luca Sacchi. Verbali e nuovi riscontri depositati al Riesame dal pm Nadia Plastina gettano ulteriori ombre su di lei. Lo scrive il Corriere della Sera in edicola mercoledì 18 dicembre. "Sembrava una brava ragazza" ricorda Alfonso Sacchi, il padre di Luca, "ci raccontò che il patrigno la trattava male perché voleva più bene alla sorellina". "C'era un rapporto sereno fino alla morte di mio figlio", aggiunge Concetta Galati, la mamma. In realtà la relazione si è già irrigidita dopo l'estate per la presenza sempre più costante di Giovanni Princi nella vita dei fidanzati: è scostumato, sembra in intimità con Nastia, organizza una festa dove gira molta erba di cui i genitori del 24enne verranno a sapere. Leggi anche: Omicidio Luca Sacchi, una nuova testimone incastra Anastasiya Così Luca, coinvolto forse suo malgrado negli affari dell'amico che allettano la 25enne ucraina, si trova combattuto tra la paura di perdere la fidanzata e la lealtà verso la famiglia. Non dice ai genitori di essere stato fermato a metà ottobre con Princi e un narcotrafficante e quando il pm chiede se l'amico lo usasse come guardaspalle, il padre di Luca risponde: "Penso di sì". In quel periodo Anastasiya si allontana da casa Sacchi ma con Luca cominciano a cercare casa. Prima da soli, poi con Princi e la sua fidanzata Clementina Burcea, che al momento di versare la caparra da 900 euro si presenta come una cugina di Luca, l'unico a fornire garanzie economiche con i 500 euro mensili del lavoro in palestra e i 1.800 circa della casa del nonno affittata ai turisti. Le indagini dei carabinieri del Nucleo investigativo puntano ora a capire se Anastasiya abbia usato i soldi del fidanzato per operazioni illecite. Alfonso Sacchi denuncia la scomparsa del bancomat del figlio due giorni dopo il delitto, bloccandolo. Sul conto ci sono 20mila euro. La notte tra il 25 e il 26 ottobre Nastia resta a dormire lì un'ultima volta. Ma la mattina successiva, alle sette, esce ancora in pigiama senza dire nulla. Torna più tardi con la madre, ma trova in casa l'avvocato dei Sacchi e se ne va di nuovo. Il pm chiede della cassaforte di Luca: "Quando l'abbiamo aperta non c'era nulla. Non so se i soldi li ha presi lui".

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