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Chirurgia plastica, D'Andrea (Sicpre): "Sempre più uomini ricorrono al ritocchino"

Giulio Bucchi
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Chirurgia plastica, è boom di interventi maschili. Ormai è un trend: sempre più uomini fanno ricorso alla chirurgia estetica per correggere difetti che non riescono ad accettare. Negli ultimi quindici anni c'è stato infatti un incremento di chirurgia plastica maschile: il 15% dei pazienti sono uomini, tra i 20 e i 50 anni. Una percentuale che continua a crescere e che vede tra gli interventi più richiesti quelli a naso, muscoli e orecchie. Ad ispirare gli uomini sono i canoni di noti personaggi del mondo dello spettacolo. Molti i ragazzi, specie tra i 20 e i 30 anni, che hanno già usufruito della medicina estetica per eliminare una fastidiosa acne, ridurre i peli superflui, correggere un naso “aquilino” o le orecchie “a sventola”. Sul tema interviene Francesco D'Andrea, presidente della Società italiana di chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica: «L'uomo è sempre più attento alla propria immagine. Questo spiega il trend di richieste in aumento negli ultimi anni, che ha cambiato il rapporto uomo donna passando da 1 a 10 a 1 a 4 - spiega lo specialista - I principali interventi di chirurgia plastica maschile possono schematicamente essere divisi in base alle fasce di età. Nei soggetti giovani le richieste più frequenti sono interventi volti a correggere difetti del profilo e dei contorni come interventi di rinoplastica, di correzione di orecchie a sventola, aumento anomalo del seno (ginecomastia). Nei soggetti meno giovani prevalgono invece - continua il presidente SICPRE - interventi volti a correggere i segni dell'avanzare dell'età. Si va dai trattamenti di medicina estetica quali il botulino e i filler alla chirurgia vera e propria come la correzione di palpebre cadenti (blfaroplastica), alla correzione di un viso rilassato con metodiche innovative e mini invasive come il minilifting. In passato la chirurgia plastica maschile era richiesta solo da una particolare categoria di persone come personaggi vip e dello spettacolo, ora la richiesta si allargata a tutti», conclude D'Andrea.

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