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Mediaset, i legali di Berlusconi: interdizione a due anni è sproporzionata

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Ghedini e Longo respingono il verdetto dell'Appello: "E' una decisione spropositata, la pena va ridotta. E' troppo per il reato contestato"

Ignazio Stagno
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"Io non sarò candidabile, anche se voglio riuscire a ottenere una revisione di questa sentenza politica, assolutamente ingiusta". Berlusconi questa mattina ai microfoni di Europe 1, è stato chiaro. Ora anche Niccolò Ghedini e Franco Coppi  preparano il piano per poter candidare il Cav. Così gli avvocati nel ricorso alla Cassazione contro la sentenza con cui il 19 ottobre scorso la Corte d'Appello di Milano ha condannato il Cavaliere all'interdizione di due anni dai pubblici uffici nell'ambito della vicenda Mediaset, scrivono: "Due anni di interdizione dai pubblici uffici rappresentano una pena accessoria in misura certamente maggiore di quella che sarebbe stata consentita", anche perché sono stati calcolati su fatti prescritti. "La sentenza impugnata, lungi dall'effettuare il giudizio di commisurazione della pena con specifico riferimento ai fatti contestati - limitati ormai all'inserimento in due successive dichiarazioni della società Mediaset spa di quote di ammortamento dei diritti televisivi acquisiti negli anni precedenti ritenute fittizie in quanto calcolate su una valorizzazione di tali diritti ritenuta anch'essa fittizia - ha allargato il campo alla valutazione di condotte che non solo costituiscono un mero presupposto di quelle (assai più limitate e circoscritte) per le quali è intervenuta la condanna ma in relazione alle quali è per di più intervenuta la prescrizione", osservano i difensori di Silvio.

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