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Matteo Messina Denaro: "Il tritolo per vendicare l'arresto di mia sorella"

La soffiata è arrivata da una fonte considerata attendibile dagli investigatori. Le minacce di morte rivolte al procuratore aggiunto Teresa Principato

Serena Cirini
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Dopo le minacce di Totò Riina a Nino di Matteo, un altro magistrato è finito nel mirino di Cosa Nostra. Matteo Messina Denaro, ultimo grande latitante della vecchia guardia stragista è fuori di sé per l'arresto della sorella Patrizia avvenuto lo scorso 13 dicembre: "Le donne della famiglia non si toccano". Il boss avrebbe intenzione di vendicare l'affronto subito con del tritolo. A rischiare la vita è Teresa Principato, procuratore aggiunto di Palermo e coordinatrice delle indagini per la ricerca del boss. La soffiata è arrivata da una fonte confidenziale che gli investigatori valutano come molto attendibile. Lo stato d'allerta è quindi ai massimi livelli. Misure di sicurezza - Francesco Messineo, procuratore di Palermo, è subito intervenuto per assicurare il suo intervento sulla questione: "Abbiamo il dovere di prendere sul serio, così come fatto in altri casi, tutte le notizie di questo genere. Lo facciamo, non trascuriamo nulla e l'allerta resta alta. Abbiamo informato tutti gli organi competenti, dal Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza alla procura di Caltanissetta, competente quando si profila un potenziale reato nei confronti di un magistrato della Procura di Palermo".

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