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Apre cartella pazza e sviene

Codacons: in giudizio l'erario

Albina Perri
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Ha aperto una cartella pazza e gli è venuto un coccolone, quando ha letto che lo Stato gli stava chiedendo, a saldo di un debito non pagato, ottocento milioni di euro. Un uomo 54 anni, di Jolanda di Savoia (Ferrara), è svenuto. Per questo ora, appoggiato dal Codacons, chiederà i danni all'erario, per aver «subito ripercussioni fisiche e psicologiche», fino a svenire. Il contribuente, insieme ad altri 4.500 cittadini emiliani, ha aperto ieri la busta inviatagli da Equitalia Emilia Nord Spa. «Inizia a leggere la comunicazione - scrive Codacons - e scopre che l'ente ha disposto il fermo amministrativo del suo veicolo per il mancato pagamento di un tributo. Prosegue nella lettura e rimane sconvolto quando apprende che la somma richiestagli da Equitalia ammontava a 800 milioni di euro. Dopo aver controllato bene la cifra M.P.inizia a sentirsi poco bene: battito cardiaco impazzito, sudarazione incontrollata, annebbiamento della vista, ed è così che finisce a terra svenuto. I familiari, allarmati dall'improvviso svenimento, lo portano immediatamente al pronto soccorso dell'ospedale di Ferrara, dove M.P. viene visitato e sottoposto ai controlli di rito. Il referto rilasciato dai medici non lascia spazio ad interpretazioni: stress acuto secondario ad inaspettata comunicazione di Equitalia». «Equitalia sarà ovviamente chiamata a rispondere degli ingiusti danni e dell'enorme stress fisico e psicologico che ha prodotto al contribuente protagonista della vicenda - afferma il presidente Codacons, Carlo Rienzi - Stiamo preparando una durissima denuncia che depositeremo in Procura, e assisteremo legalmente M.P. chiedendo in Tribunale la condanna di Equitalia ad un risarcimento danni record».

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