Giudice destituisce il sindaco
Aveva contestato una multa
Un giudice ha deciso che un sindaco non è più sindaco, perché ha contestato una multa. La sigolare decisione del Tribunale di Pordenone hacopito come un fulmine il sindaco leghista di Azzano Decimo, Enzo Bortolotti, da oggi "decaduto" per volere di un magistrato. Il primo cittadino, noto per le passate ordinanze contro il burqua e gli immibrati che chiedono l'assegno sociale, aveva infatti tempo fa fatto ricorso presso un giudice di pace per contestare una multa, presa nel suo comune. Il sindaco non era d'accordo sulla punizione, inlittagli tramite autovelox: il marchingegno non era segnalato, e non era visibile, ha contestato. Bortolotti si è quindi rivolto a un giudice di pace perché gli togliesse la contravvenzione. Ma il giudice dice che così è andato ontro gli ineressi del suo stesso Comune: fa niente se ha ragione o meno sull'autovelox, ha contestato e non si fa. La decisione del giudice non ha applicazione immediata, perché Bortolotti ha dirtto- almeno questo sì- al ricorso. E lui annuncia già che non se lo farà certo scappare. «La mia - ha spiegato l'amministratore - è una battaglia di libertà: un altro avrebbe potuto andare dal comandante dei Vigili e cercare di farsi togliere la contravvenzione, mentre io ho seguito le vie legali, alla luce del sole, sollecitando il Giudice di pace affinché si esprimesse in merito». Secondo Bortolotti, «ogni cittadino, al di là del ruolo che ricopre nella società, ha il diritto-dovere di denunciare se si evidenziano delle irregolarità». «I Vigili urbani sembravano dei "commandos"», ha aggiunto il sindaco, proseguendo: «Erano nascosti tra le piante, invisibili agli automobilisti. Non è così che si fa prevenzione». Amara la conclusione: «Non basta più essere eletti col 70% dei consensi, perché poi arrivano le sentenze dei Tribunali e ribaltano il verdetto popolare, con decisioni che non hanno fondamento».