Castelli è stufo delle fiction:
«Parlano solo in romanesco»
Il vice ministro delle Infrastrutture Roberto Castelli, ieri a Milano per inaugurare il Polo della Cinematografia Lombarda, ha mosso un paio di critiche al mondo delle fiction, in particolare ha lamentato un eccessivo impiego dell'accento "romanesco" da parte degli attori: «Che sia un bergamasco, che sia un altoatesino o un tedesco - spiegaCastelli riferendosi alle produzioni cinematografiche e televisive -,comunque parlano tutti in romanesco. È una cosa insopportabile. Dàfastidio, non tanto per una questione localistica o campanilistica, maè chiaro - precisa - che il linguaggio è parte essenziale deipersonaggi». Castelli ha citato il caso della fictionsu Papa Giovanni XXIII «che era un bergamasco verace. Sentirloparlare con accento romanesco - ribadisce Castelli - è sbagliatostoricamente. Dà astidio da un punto di vista culturale». Per questo,secondo il vice ministro, «con l'apertura del polo cinematograficolombardo si pongono le premesse per fare un'azione culturale migliore.Quindi in ambientazioni a Milano si parli milanese».