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Torna libero Gianni Guido

uno dei mostri del Circeo

Silvia Tironi
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"Fine pena 25 agosto 2009" è scritto sulla scheda del casellario giudiziario di Gianni Guido, uno dei tre responsabili della strage del Circeo. Da ventiquattro ore Guido è dunque un uomo libero: ha finito infatti di pagare i suoi conti con la giustizia italiana. L'ex ragazzo della borghesia romana che la notte del 30 settembre 1975, insieme ad Angelo Izzo e Andrea Ghira seviziò e uccise Rosaria Lopez e ridusse in fin di vita Donatella Colasanti in una villa del Circeo, non ha più l'obbligo di dimora nella casa dei genitori così come previsto dall'affidamento ai servizi sociali che il Tribunale sorveglianza gli aveva concesso l'11 aprile 2008. L'incubo - Una volta giunte a destinazione intorno alle sei e ventidi sera tutto si trasformò in un incubo, come dalle parole della Colasanti: “Verso le sei e venti, ci trovavamo tutti e quattro nelgiardino della villa quando, improvvisamente, uno di loro tirò fuori lapistola. Cominciarono a dirci che appartenevano alla banda dei Marsigliesi eche Jacques, il loro capo, aveva dato l'ordine di prenderci in quanto volevadue ragazze”.  Per più di ungiorno ed una notte le due ragazze furono violentate, seviziate e massacrate. Entrambevennero drogate. Rosaria Lopez fu portata nel bagno di sopra della villa,picchiata ed annegata nella vasca da bagno. Poi i tre tentarono di strangolarecon una cintura la Colasantie la colpirono selvaggiamente. In un momento di disattenzione dei due aguzzini,Donatella riuscì a raggiungere un telefono e cercò di chiedere aiuto ma fuscoperta e colpita con una spranga di ferro. Credendole entrambe morte i tre lerinchiusero nel bagagliaio di una Fiat 127 bianca intestata al padre di GianniGuido, Raffaele. Dopo esser arrivati vicino a casa di Guido decisero di andarea cenare in un ristorante. Lasciarono l'auto con le due ragazze in viale Pola,nel quartiere "Trieste". Donatella, sopravvissuta per miracolo e inpreda allo choc, approfittò dell'assenza dei ragazzi per richiamare unmetronotte di pattuglia. Izzo e Guido furono arrestati entro poche ore mentre Ghiranon sarà mai catturato. La Colasanti fu ricoverata in ospedale con ferite gravi efrattura del naso, guaribili in più di trenta giorni, e gravi danni psicologiciirreversibili. Duplice evasione - Figlio di un alto dirigente di banca, Guido è l'unicodei ‘tre del Circeo' ad avere scontato la pena e ad essere tornato in libertàsenza più l'obbligo di comunicare i propri spostamenti in Questura. Condannatoall'ergastolo in primo grado il 29 luglio 1976, la sua pena fu ridotta inappello a 30 anni dopo una dichiarazione di pentimento e dopo un risarcimentodi cento milioni di lire alla famiglia Lopez (che rinunciò a costituirsi partecivile). In carcere, di fatto, Gianni Guido ha trascorso una ventina d'anni,anche se in passato fece di tutto per abbandonare il suo soggiorno in cella: nel1981 fuggì dal penitenziario di San Gimignano e si rifugiò in Argentina, dovefu arrestato due anni dopo; nel 1985 evase dal carcere di Buenos Aires e riparòa Panama, con un nome falso (Daniel Ibrahim Laurian) e un passaporto libanese.La sua latitanza finì nel 1994.

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