Papa Francesco: "Come Gesù contro i pedofili userò il bastone"

di Andrea Tempestinidomenica 13 luglio 2014
Papa Francesco: "Come Gesù contro i pedofili userò il bastone"
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Succede che, come già accaduto in passato, sulla prima pagina di Repubblica vediamo apparire Papa Francesco: un nuovo "colloquio" con Eugenio Scalfari, il fondatore che qualche mese fa, dopo un "colloquio", fu parzialmente smentito dal Pontefice. Barbapapà, insomma, non molla ma anzi rilancia (in attesa di smentite). Nel giorno della finalissima mondiale che vede impegnata la sua Argentina, Papa Francesco parla di pedofilia. Il bastone - E contro i pedofili usa toni durissimi: "Molti miei collaboratori che lottano con me mi rassicurano con dati attendibili che valutano la pedofilia dentro la Chiesa al livello del 2 per cento. Questo dato potrebbe tranquillizzarmi - aggiunge - ma debbo dirle che non mi tranquillizza affatto. Lo reputo gravissimo. Il 2 per cento di pedofili sono sacerdoti e perfino vescovi e cardinali. E altri, ancor più numerosi, sanno ma tacciono, puniscono ma senza dirne il vero motivo. Io trovo questo stato di cose insostenibile ed è mia intenzione affrontarlo con la severità che richiede". E quando parla di "severità", Bergoglio ha le idee chiare: "Gesù amava tutti, perfino i peccatori che voleva redimere dispensando il perdono e la misericordia, ma quando usava il bastone lo impugnava per scacciare il demonio che si era impadronito di quell'anima". E ancora, sulle pedofilia: "La Chiesa lotta perché il vizio sia debellato e l'educazione recuperata. Ma anche noi abbiamo questa lebbra in casa". Il libri - Francesco parla poi di mafia, e spiega: "Erano migliaia gli intervenuti. Poi la statua della Madonna delle Grazie si è fermata davanti alla finestra del boss che è in custodia per ergastolo. Appunto, tutto questo sta cambiando e cambierà. La nostra denuncia delle mafia non sarà fatta una volta tanto ma sarà costante". Quindi il Pontefice ammette: "Non conosco a fondo il problema delle mafie, so purtroppo quello che fanno, i delitti che vengono commessi, gli interessi enormi che le mafie amministrano. Ma mi sfugge il modo di pensare dei mafiosi, i capi, i gregari. In Argentina - sottolinea - ci sono come dovunque i delinquenti, i ladri, gli assassini, ma non le mafie. E' questo aspetto che vorrei esaminare e lo farò, leggendo i tanti libri che sono stati scritti in proposito e le tante testimonianze. Lei - dice rivolgendosi a Scalfari - è di origine calabrese, forse può aiutarmi a capire".