"Nella buona e nella cattiva sorte", si promettono gli sposi nel giorno del matrimonio. Un giuramento che due coniugi milanesi hanno scelto di non infrangere neppure nella più tragica delle situazioni. Hanno deciso di morire e hanno voluto farlo insieme: uno dopo l'altro. Mario Nati e Giovanna Bicchierari, rispettivamente 72 e 70 anni, si sono tolti la vita nel loro appartamento di via Osma a Milano (zona San Siro), nella notte tra domenica 2 e lunedì 3 marzo. Erano le tre mattino quando l'anziano signore, farmacista in pensione, ha estratto dal cassetto la sua pistola calibro 22. Nel silenzio della notte, l'ha impugnata e ha sparato alla moglie. Quando lei, si è accasciata a terra dopo essere stata colpita alla testa, ha rivolto l'arma verso se stesso e si è ucciso. Il messaggio al figlio - Attorno alle 2.30, mezz'ora prima che si consumasse la tragedia, la coppia ha inviato un sms al cellulare del figlio. Nel testo del messaggio, il drammatico annuncio: "Abbiamo deciso di farla finita". L'uomo è immediatamente uscito di casa per raggiungere l'abitazione dei genitori ma, quando è arrivato, l'omicidio - suicidio era ormai stato compiuto. Gli agenti di polizia e i vigili del fuoco, intanto, erano riusciti a entrare prima del suo arrivo forzando la porta d'ingresso. I cadaveri dei due coniugi erano riversi sul letto. Accanto ai loro corpi, una lettera. Poche righe, per spiegare i motivi di quel gesto estremo. Mario Nati e Giovanna Bicchierari si sono uccisi per problemi economici e di salute.
