Impreparati, indisciplinati, poco volenterosi. A essere rimandati non sono soltanto gli studenti. Nel dipartimento di Scienze economiche e aziendali dell'Università di Padova, la bocciatura è toccata in sorte a due professori. Niente rinnovo del contratto. Il motivo? Una valutazione negativa da parte dei loro alunni. Il Consiglio di dipartimento, tenendo conto del feedback emerso dai questionari studenteschi annuali (resi obbligaotri a partire dal 2005), a maggioranza, ha così votato: 10 a 11. Dando retta, e ragione, alle lamentele degli universitari, i due professori "incriminati", assenteisti, ritardatari, propensi alle attività da bar, sono stati cacciati. "La nostra è un'epoca grillina - ha tentato di difendersi uno dei prof., come riporta Il corriere nell'edizione di lunedì 23 settembre -: le minoranze strillano e ottengono". "Chi frequenta un'università pubblica - ha commentato Pierdomenico Perata, rettore della Scuola superiore Sant'Anna di Pisa - paga ed è giusto che pretenda qualità. I questionari di valutazione sono uno strumento utile per ottenerla". Qui, una valutazione a tre livelli: una serie di domande obbligatorie, e anonime, consegnate a fine corso a tutti gli studenti prima dell'esame; un questionario che fornisce una valutazione della scuola nel suo insieme; un giudizio espresso, una volta l'anno, da un comitato esterno di insegnanti stranieri che ha il compito di raccogliere le impressioni degli studenti. "La valutazione è uno strumento indispensabile per migliorare un ateneo", ha continuato Perata. Docenza part time, altre professioni che non gli hanno consentito di rispettare puntualità e frequenza assidua, come dovrebbe essere: le scuse addotte dai due docenti padovani non sono valse a farli rimanere al loro posto. Professori con i coltelli dalla parte del manico? In questo caso, gli studenti hanno avuto la meglio.