Roma, 19 apr. (Adnkronos) - Il 'Cristo Portacroce' del 1638, di Girolamo di Romano, detto il Romanino, torna agli eredi della famiglia Gentili. Si chiude cosi' una querelle che andava avanti gia' da qualche anno: Dal 2000 infatti i legali della famiglia Gentili erano al lavoro per una azione di recupero dell'opera, ma nessun passo avanti era stato compiuto ''poiche' nessuna collaborazione era pervenuta dal governo italiano'', spiega Mai'tre Corinne Hershkovitch, legale degli eredi Gentili. Il dipinto, risulta sottratto alla famiglia Gentili negli anni '40 durante il regime di Vichy e poi successivamente venduto all'asta. Di seguito passato alla Pinacoteca di Brera, che lo ha acquistato alla fine degli anni '90 da un collezionista privato. A niente sono valse le rivendicazioni della famiglia Gentili, fino a quando, lo scorso anno, il 'Crocifisso' fu prestato dalla Pinacoteca di Brera, insieme ad altre 49 opere d'arte, per l'allestimento di una mostra a un museo di Tallahassee, capitale della Florida, e li' rimasta per il fermo disposto dal procuratore Pamela Marsh. Ora, l'opera torna nelle mani degli eredi di Gentili. Per pochi mesi soltanto, pero', perche' il prossimo 6 giugno, a New York, Christie's mettera' il Cristo portacroce all'asta. Ed e' prevedibile che sara' facilmente venduto anche grazie alla sua storia intricata ed interessante.




