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Coronavirus, il piano segreto del governo per il Sud: 7mila militari, la minaccia del crimine organizzato

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La principale preoccupazione del governo italiano, ora, è il Sud. Il punto è che si teme un'espansione massiccia del coronavirus nel Mezzogiorno, già nei prossimi giorni. Ragione per la quale, svela Il Giornale, l'esecutivo ha già messo a punto un piano segreto, che prevede l'intervento di circa 7mila militari in più rispetto al dispiegamento attuale, già richiamati in "stato di prontezza". Obiettivo non solo arginare l'epidemia, ma anche mantenere l'ordine pubblico, così come è stato chiesto dai prefetti.

Le stime relative al Covid-19 fanno paura: potrebbe secondo quanto ritiene il governo colpire 92mila persone. E così, potrebbe provocare "una situazione estremamente grave per quanto riguarda l'ordine pubblico", come evidenziato nel corso della riunione del 9 marzo del Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza con il premier, Giuseppe Conte. E ancora, il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, ha prospettato scenari gravi "in prospettiva delle limitazioni alle libertà individuali, delle difficoltà economiche e degli sviluppi negativi dell'epidemia, come il collasso del sistema di assistenza". Un dramma che riguarda già la Lombardia e che potrebbe deflagrare in modo spaventoso al Sud

Ma non è tutto. Una fonte impegnata in prima linea, spiega al Giornale: "Le zone a rischio virus e disordini sono le grandi città come Bari, Napoli, Caserta. Basta analizzare la densità di abitante per chilometro quadrato". E nel Mezzogiorno la criminalità organizzata potrebbe fomentare rivolte e anche i migranti potrebbero essere un fattore destabilizzante se la situazione peggiorasse, mandando in tilt il sistema nella sua interezza. Per non parlare della bomba-carceri, dove le rivolte ad ora sono rientrate, ma possono riesplodere da un momento all'altro. Ragioni per le quali, ora come ora, l'intervento di una massiccia mole di militari potrebbe davvero rivelarsi decisivo.

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