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Coronavirus, errate le previsioni del governo: le tabelle. Borrelli ammette: "Picco tra due settimane"

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Fare previsioni non è mai facile, figuriamoci se si tratta poi di un virus praticamente sconosciuto. Una delle poche certezze che abbiamo è che il contagio da coronavirus è rapido e facile, nella maggior parte dei casi non presenta neanche sintomi. Ed è per questo difficile definire con precisione quando ci sarà il picco di infetti e di conseguenza quando i numeri inizieranno a calare. YouTrend ha messo a confronto i dati reali, aggiornati a giovedì 19 marzo, con le previsioni del governo, estrapolate da un grafico presente nella bozza del decreto “Cura Italia”. L’esecutivo presieduto da Giuseppe Conte, o meglio il suo comitato tecnico scientifico, prevedeva il tanto agognato picco (solo raggiungendolo si può poi vedere la luce in fondo al tunnel) per il 17 marzo, con un calo successivo. Invece i contagiati di ieri (+5322) hanno superato le previsioni di circa mille casi.

Davanti all'evidenza dei numeri il commissario Angelo Borrelli sventola bandiera bianca e conferma che le previsioni iniziali si sono rivelate errate: "Forse il picco non arriverà la prossima settimana ma quella dopo. Tutti dicono che stiamo andando verso il picco e ci auguriamo che sia quanto prima". In altri termini, del picco non vi è certezza. Inoltre sempre secondo il governo gli infetti complessivi a fine aprile saranno circa 92mila, ma a questo punto è facile ipotizzare che verrà sfondata quota 100mila. E tutto è destinato a rimanere in “quarantena” per un altro mese. 

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