Coronavirus, il medico cinese avverte l'Italia: "Chiudere tutto. Non state facendo abbastanza"

lunedì 30 marzo 2020
Coronavirus, il medico cinese avverte l'Italia: "Chiudere tutto. Non state facendo abbastanza"
1' di lettura

Qiu Yunqing, infettivologo cinese di 57 anni, vicedirettore dell' ospedale universitario della regione di Zhejiang, 60 milioni di abitanti, come l' Italia è al vertice della delegazione di tredici esperti che ha appena visitato alcuni ospedali del nord Italia. L'espero dice la sua su come il nostro paese ha gestito e come dovrebbe gestire l'emergenza coronavirus: "Bisognerebbe chiudere tutto, fabbriche e negozi, un mese di distanziamento sociale rigido, e il contagio si fermerebbe, come si è fatto in Cina. Con rifornimenti alimentari per quartieri, o blocchi di palazzi. Serve il controllo rigido della diffusione del contagio, altrimenti non finiranno mai le persone da curare, ed è così che gli ospedali vanno in tilt. Non vi sono altre misure, lo dico perché noi l' abbiamo sperimentato".

Coronavirus, contagi alle stelle e 25 morti tra i medici: “Scudo penale, oppure non operiamo più”

Medici e infermieri contagiati dal coronavirus continuano ad aumentare. Ieri sono saliti a 5.760, più 549 rispett...


L'infettivologo critica anche i livelli di protezione: "Sono sicuramente inferiori ai nostri. Parlo di maschere, di tute protettive in Tyvek. Le maschere generiche non bastano, l' impressione è che gli operatori non siano abbastanza tutelati. Forse per mancanza di risorse effettive, o, all' inizio, di mancata comprensione del problema. Come è successo a Wuhan, nel primo periodo c' è stata una situazione simile: non si sapeva cosa fosse, questo virus, e non c' era la possibilità di avere risorse. Nella mia regione, quarta per numero di casi, abbiamo curato 1200 casi di Covid, nel mio ospedale abbiamo ricoverato pazienti gravi o gravissimi e non abbiamo avuto contagi tra il personale, che è di 6mila persone".