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Coronavirus, Pier Luigi Lopalco: "Solo la scienza può fermare la minaccia. Ora lo Stato la aiuti"

 Pier Luigi Lopalco

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Pier Luigi Lopalco lo dice chiaramente: "L'emergenza Covid-19 ha mostrato al mondo intero come solo lo sforzo scientifico internazionale possa fermare una minaccia di queste proporzioni". Insomma la scienza, la ricerca, i finanziamenti per la stessa ricerca devono essere priorità per lo Stato. E "il Sars-Cov-2 ha mostrato al mondo intero la debolezza dei sistemi sanitari". L'epidemiologo dell'Università di Pisa, in un articolo pubblicato su Il Giorno, spiega quindi che questa "ondata pandemica eccezionale", ha fatto presente ai politici "quanto sia difficile prendere decisioni utili a proteggere la salute dei cittadini senza il supporto della scienza. Mai come ora il ragionamento scientifico e le decisioni basate sulla scienza hanno avuto un ruolo centrale nel dibattito politico e nel dominio della opinione pubblica".  Insomma, i "professoroni indicati come portatori di un sapere inutile e saccente, sono oggi più ascoltati di quanto non fosse ieri un importante commentatore sportivo".

 

 

Insiste però Lopalco: "Il tema di reale interesse per il progresso scientifico è: passata la bufera, una volta che un gruppo di esperti sia riuscito a levare qualche castagna dal fuoco al decisore politico, riuscirà la ricerca a liberarsi dei pesanti fardelli che ne hanno impedito fino a oggi il pieno sviluppo nel nostro Paese?". Eppoi, conclude, oltre alla questione dei finanziamenti. c'è "la difficoltà a svolgere ricerche sperimentali di elevata qualità e di respiro internazionale a causa di limiti che altri Paesi europei non hanno, a causa della azione di lobbing da parte di gruppi che in nome di principi etici o filosofici bloccano la sperimentazione su modelli animali o l' utilizzo di cellule staminali" e il problema di un "sistema ingessatissimo di reclutamento nelle università e nei centri di ricerca ancora basato sul principio del concorso pubblico. Allora proviamo a liberare la ricerca in Italia, perché la scienza è l'unica cosa di cui il virus abbia timore".
 

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