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Confsal, Battaglia contro il governo per l'accordo sulla sicurezza in funzione pubblica: "La dittatura del nulla"

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"La dittatura del nulla". Così Massimo Battaglia, vicesegretario generale e vicario della Confsal e responsabile confederale per il pubblico impiego, giudica "l'accordo sulla sicurezza in funzione pubblica" raggiunto tra governo e alcune confederazioni sindacali.

"Ciò che lascia allibiti, benché non siamo nuovi a certi comportamenti, è la complicità di alcuni governi nell’assecondare semplici operazioni di visibilità a vantaggio di alcune sigle sindacali, pensando di recar danno – invece che onore- ad altre", denuncia Battaglia. "Mi rendo conto che ‘operazioni visibilità’ sono tanto più necessarie quanto più si deve rincorrere chi da più di un mese, nel silenzio generale degli altri sindacati, combatte ufficio per ufficio per l’applicazione del lavoro agile e la messa in sicurezza degli immobili, come dimostra la denuncia alla Procura della Repubblica per la chiusura del Tribunale di Milano fatta in data 4
marzo dalla Confsal” prosegue Battaglia

"Dove erano gli altri fino ad oggi nel pubblico impiego? Per le Federazioni della Confsal, lo Snals (Istruzione), Fials (Sanità) e Unsa (Funzioni Centrali), quel protocollo in funzione pubblica non aggiunge nulla rispetto alle norme del governo: è neutro come un bicchiere d’acqua; ma mostra una pericolosa cultura sindacale volta ad escludere, posta in atto da chi pensa o vuole far
credere di pensare di essere l’unica parte sindacale di questo paese”. Battaglia conclude: “Ecco perché a mio avviso quel documento ha un pregio, che è quello di mostrare quanto c’è bisogno di un sindacalismo autonomo, che non cerca nessuna intesa di comodo col potere politico, che mira ai contenuti, alla sostanza, al pragmatismo, ai risultati, rappresentando una fetta in continua crescita di lavoratori pubblici di cui il governo stesso e la Ministra per la Pubblica Amministrazione Fabiana Dadone non hanno avuto rispetto. Per questo oggi, la Confsal ha inviato una dura nota di protesta alla Ministra Dadone cui si contesta la grave
violazione della legge sulla rappresentatività che vige nel pubblico impiego, e che sancisce quali sono le organizzazioni sindacali rappresentative. Forse la Ministra per la PA non conosce la legge, la Confsal gliela ricorda".

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