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Coronavirus, rischio seconda ondata in Lombardia. Lo studio: pericolo con le temperature sotto i 14°

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Andrea De Maria, professore associato di Malattie infettive all'Università di Genova, commenta i dati che emergono dal modello matematico elaborato insieme a Flavio Tonelli, professore di Simulazione dei sistemi complessi nello stesso ateneo, e all'esperto di sviluppo di modelli software Agostino Banchi. "Non è un allarme, ma chiediamo che venga innalzato il livello di attenzione: il virus circola ancora. Se ci si concentra sulla Lombardia e al Nordovest, si vede che rispetto alla discesa prevista dal nostro modello si assiste a un tendenziale aumento dei casi ".

 

 

La spiegazione è semplice: "Se i casi sono così tanti ora che le temperature sono alte, cosa succederà in autunno quando il termometro scenderà sotto i 14 gradi?". In parole povere, scrive Repubblica, gli stessi algoritmi ci dicono che se la situazione corrente dovesse mantenersi si potrebbe avere una estensione dei contagi, molti dei quali asintomatici o paucisintomatici, che aumenterebbe pericolosamente la base dell'infezione prima dell'autunno. Lo conferma Enrico Bucci, professore di Biologia alla Temple University di Philadelphia: "Il virus circola ancora, pur con grandi differenze tra le regioni: in Lombardia per esempio non va giù in modo continuo. Il risultato è che ci sono le condizioni per l'innesco di una seconda ondata in autunno. Quindi è folle dire che le mascherine o il distanziamento non servono più perché i contagiati attuali non sono infettivi. Il vero problema è che in questi giorni sono state fate una serie di affermazioni senza esibire alcuna prova scientifica: non ci sono dati pubblicati esaminabili dalla comunità accademica". 

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