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Coronavirus a Vicenza, la donna cinese e il manager vicentino positivo: "Sono solo un'amica". Cosa non torna

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"Noi siamo amici tramite una mia zia che vive nel suo paese e che lui ha conosciuto per motivi di lavoro. Quella domenica il suo aiutante domestico non c’era, lui non si sentiva bene e mi ha telefonato alle 10 di sera per chiedermi aiuto. Aveva un po’ di tosse e altro malessere. Io con la mia macchina sono partita da Cadoneghe e sono andata a prenderlo per poi accompagnarlo in pronto soccorso a Noventa Vicentina. Ha fatto il tampone e io l’ho aspettato fuori. Poi mi ha comunicato che era positivo al Coronavirus, non ce lo saremmo mai aspettato. Da lì è stato trasferito a Vicenza e io l’ho sentito solo un’altra volta". Così spiega la quarantenne cinese, residente in Italia da oltre dieci anni, che la sera di domenica 28 giugno ha caricato in auto il manager per accompagnarlo al pronto soccorso. Risultata anche lei positiva al Covid dopo il tampone effettuato il mattino seguente all’ospedale di Schiavonia, ora si trova in isolamento domiciliare nella sua casa padovana di Cadoneghe.

 

 

 

La donna smentisce qualunque voce sul rapporto con l’imprenditore: "Ne ho sentite dire di tutti i colori, ho sentito che io sarei la sua massaggiatrice. È tutto falso. Io sono solo un’amica e lui è una brava persona che si è sempre comportato bene, non ha mai immaginato di avere il Covid e non è mai andato in giro consapevole di essere un pericolo". In Regione però la pensano diversamente e sottolineano ripetutamente le negligenze dell’uomo. Non è chiara però la sua posizione lavorativa. "Sono disoccupata" avrebbe dichiarato al personale dell’Ulss Euganea lunedì scorso. "Sono impiegata in un’azienda di Torri di Quartesolo". ha però detto ieri al Gazzettino.

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