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Antonio Esposito "copia" Silvio Berlusconi: ricorso alla Corte europea dei diritti dell'uomo

Il giudice Antonio Esposito

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Gli audio del giudice Amedeo Franco mandati in onda da Quarta Repubblica, dove, in un incontro informale con Silvio Berlusconi e alcuni testimoni, il giudice commentava l'"ingiusta" sentenza di condanna emessa contro il leader di Forza Italia dalla sezione feriale della Cassazione presieduta da Antonio Esposito, hanno creato scalpore e messo nei guai Esposito.  Questo lunedì il programma ha portato alla luce un nuovo contributo: si tratta della testimonianza di tre dipendenti di un hotel di Ischia nel quale Esposito aveva soggiornato; i tre sostengono che Esposito avrebbe definito Berlusconi "una chiavica", aggiungendo che "se mi capita l’occasione, gli devo fare un mazzo così a Berlusconi". Frasi inequivocabili ("chiavica", "un mazzo così") che il giudice avrebbe pronunciato qualche anno prima del processo a Berlusconi. Una testimonianza che il giudice diretto interessato ha bollato come "palese falsità".

 

 

Esposito comunque ora prova a correre ai ripari, ricorrendo alla Corte europea dei diritti dell’uomo. Curiosamente, proprio come fece Berlusconi dopo la sentenza di condanna.  La toga, infatti, scrive il Giornale, ha rivolto un’istanza alla Corte europea dei diritti dell'uomo per essere autorizzato a intervenire nel procedimento "Berlusconi contro Italia" per "dimostrare la sua assoluta imparzialità e per argomentare, contrariamente a quanto sostenuto dai legali di Berlusconi, in merito alla totale regolarità e correttezza del processo". 

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