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Carabinieri di Piacenza, la madre di Montella: "I soldi? Al SuperEnalotto. Ci attaccano perché napoletani"

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E' proprio vero ogni scarrafone...la mamma dell'appuntato Beppe Montella, uno dei carabinieri indagati dell'inchiesta sugli abusi alla caserma Levante di Piacenza, in un'intervista al quotidiano La Stampa oltre al solito "è un bravo ragazzo", commentando la foto che ritrae il figlio mentre sventola banconote in mano ha spiegato: "Mi ha detto che aveva vinto al Superenalotto".

Ma quante lotterie deve aver vinto Montella uno che con, 31.500 euro di reddito lordi l'anno, dal 2005 al 2020 ha collezionato una garage da far invidia a qualche milionario? In tutto undici auto e 16 moto: una Bmw X5, una Bmw 320D, una Mercedes Classe A, una Smart City Coupé, una Bmw 520D, Un Audi, un’altra Bmw 320D, una Porsche Cayenne, un’altra Mercedes Classe A, una Renault Espace e una Fiat Punto.  Per quanto riguarda le moto: 2 Yamaha T-Max 500, una Yamaha BT, Una Yamaha FZS, due Piaggio Beverly, un Polaris Blazer, una Yamaha XVS 600 Dragstar, una Kawasaki Z 1000, una Bmw GS, una Kawasaki ZX, una Ducati 998, un Kymco, una Ducati Hypermotard e un’Aprilia RSV 1000.

 

La mamma di Montella che vive in una villetta a Gragnano Trebbiense, le ha provate tutte per smontare le accuse: “non pagava l’affitto, non c’è il mutuo (nelle carte dell'inchiesta si dice altro), lo stipendio da carabiniere mio figlio lo spendeva nelle auto di cui era grande appassionato”, "lui e i suoi colleghi sono dei bravi ragazzi".

E si picca pure di aver sentito la parola "Gomorra", "lo hanno detto perché veniamo da Napoli", dice la mamma, "Se Peppe era di Piacenza non lo dicevano che era Gomorra”, afferma.  Ma il razzismo contro il meridionali non c'entra nulla. La frase  è usata da un  amico di Montella per descrivere le botte con il quale il carabiniere avrebbe “fracassato”, parole sue, un uomo all’interno di una concessionaria d’auto del Trevigiano. La mamma racconta che "non è così che lo abbiamo educato in casa".

E proprio la casa dei signori Montella è stata sequestrata:  “Ecco qui la villa con piscina", commenta il padre, "ho venduto due case per comperarla. La piscina è pure usata. I lavori li ha fatti mio genero che fatica tutto il giorno con le escavatrici. Abbiamo tutto intestato a Giuseppe perché era meglio e più comodo”.

Come erano più comodo intestare anche i conti corrente, anche quelli dei genitori  sono quindi tra i 23 rapporti bloccati dai magistrati: “Il mio conto personale e quello di mio marito sono intestati a mio figlio, perché come carabiniere aveva le agevolazione con la Deutsche Bank – spiega la madre – Stamattina sono andata a fare il bancomat e hanno bloccato tutto. Io so del conto mio, di mio marito, di quello personale di Giuseppe ma gli altri venti conti non lo so proprio da dove spuntino…”.

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